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Iraq: ansia per le italiane in ostaggio

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Cresce l’ansia per la sorte delle due ragazze italiane rapite ieri a Baghdad. Oggi è previsto un incontro tra governo e i rappresentanti dell’opposizione intorno alle 11 a Palazzo Chigi per fare il punto della situazione.


Le italiane in ostaggio lavorano presso l’organizzazione non governativa ‘Un ponte per…’. Come noto, si chiamano Simona Torretta, di Roma, e Simona Pari, di Rimini, e hanno 29 anni. La notizia del rapimento, confermata dall’organizzazione non governativa, è stata annunciata ieri dalla tv araba ‘al Jazeera’.

La Farnesina è stata informata dai responsabili di ‘Un ponte per…’. Secondo quanto si apprende dall’organizzazione la sigla dei rapitori è ‘Gruppo islamico’. Alle 16 di ieri un commando di uomini armati con fucili AK-47 e con pistole con i silenziatori, formato secondo alcune fonti da una ventina di persone, ha fatto irruzione negli uffici della ong a Baghdad prelevando le due italiane, un ingegnere iracheno e una operatrice irachena di 29 anni che invece lavora da un anno per Intersos. I due iracheni sono stati identificati come Raad Ali Aziz e Mahnza Bassam.