140.000 casi alla fine 2003: Italia al primo posto nell’Unione Europea. Dal ’95 raddoppiati i casi in Europa occidentale. Al secondo posto c’è la Francia con 120.000 casi. La fonte è una tabella dell’ONU riportata da un documento con il quale la Commissione Europea rilancia oggi l’allarme Aids in vista della conferenza internazionale che si terrà a Vilnius dal 16 al 17 settembre.
Dal 1995 ad oggi, denuncia tra l’altro il rapporto, è raddoppiato il numero di nuovi casi di Aids dichiarati nell’Europa occidentale. Ed alcuni dei paesi membri dell’est europeo registrano dei tassi di nuovi casi di infezione tra i più alti del mondo.
Nell’insieme tuttavia l’Europa occidentale contava a fine anno 580.000 malati, meno delle metà rispetto all’Europa orientale con 1.300.000 dei quali 860.000 nella Federazione russa.
Secondo il commissario europeo Pavel Telicka, “l’Aids non è più soltanto un problema dei paesi dell’Africa o del terzo mondo. Una grave epidemia comincia a rinascere anche nelle regioni europee. E l’UE deve riprendere l’iniziativa politica per le misure necessarie a livello continentale”.