Rischio ‘autunno caldo’ per i prezzi. I consumatori tornano a lanciare l’allarme sul caro-vita.
Chiedono al governo, al quale hanno chiesto il 31 agosto un incontro, una ‘terapia d’urto’ per contrastare gli aumenti speculativi e per contenere quelli pur giustificati. In assenza di interventi per contenere gli effetti dell’aumento del prezzo del petrolio, ‘si rischia di innescare una nuova pericolosa spinta inflazionistica ed una ulteriore caduta dei consumi a seguito del minor potere d’acquisto delle famiglie’, hanno scritto al premier Silvio Berlusconi e ai ministri Siniscalco e Marzano, Adiconsum, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori e Altroconsumo.
Le associazioni, che hanno indetto per il 16 settembre una giornata di protesta invitando i consumatori a boicottare distributori di benzina, negozi, ristoranti, pizzerie, professionisti che hanno attuato aumenti speculativi, chiedono “interventi immediati e misure strutturali” per contrastare il caro-vita, spiega il responsabile Adiconsum, Paolo Landi.
Le 9 associazioni invitano i consumatori a fare una spesa intelligente, boicottando i negozi che aumentano i prezzi ingiustificamente, e chiedono a Governo e Parlamento un pacchetto di misure urgenti e incisive, a costo zero per lo Stato, nel settore del commercio e delle libere professioni, abolendo, ad esempio, le regolamentazioni piu’ aspre, i tariffari minimi per tutti gli ordini professionali e le discipline rigide in fatto di accesso.
Queste le principali proposte delle nove associazioni: una riduzione delle accise dei carburanti; l’esposizione visibile dei prezzi della benzina presso i distributori; il congelamento dei prezzi di un paniere di prodotti a larga diffusione fino al primo semestre 2005; la liberalizzazione delle licenze per gli esercizi commerciali; l’aumento del numero dei beni e dei servizi da portare in detrazione del reddito, dando così un contributo alla lotta all’evasione fiscale.