Un operaio senegalese di 36 anni e’
stato stritolato e ucciso da un miscelatore nel quale stava eseguendo lavori di manutenzione straordinaria in un cantiere fornitore della Tav, la linea ad alta velocita’ ferroviaria, a Lesignana di Modena. L’incidente e’ avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri. Per l’uomo non c’e’ stato scampo; il personale del 118, immediatamente chiamato sul posto, ha potuto solo constatare il decesso.
Nel cantiere, di proprieta’ di una ditta subappaltatrice, vengono realizzate le travi in calcestruzzo per la realizzazione del viadotto ‘Modena’ e tra i macchinari c’e’ un impianto di betonaggio. Nella seconda parte del pomeriggio, secondo la ricostruzione dei tecnici, e’ stata eseguita la pulizia dell’ impianto ed e’ poi intervenuto personale di un’altra azienda, che fornisce la manutenzione straordinaria delle macchine. Per cause in fase di accertamento, il miscelatore si e’ messo in movimento mentre l’operaio eseguiva il proprio lavoro, stritolandolo. Il miscelatore e’ stato messo sotto sequestro dall’autorita’ giudiziaria, in attesa di accertamenti piu’ approfonditi su dinamica e cause del mortale infortunio.
E’ il quarto infortunio mortale dall’inizio dell’anno nei cantieri modenesi che lavorano per la realizzazione dell’alta velocita’, il secondo nello stesso cantiere di Lesignana, dove il 26 gennaio mori’ un operaio di 43 anni di Cassino, travolto e ucciso da una ruspa. Il 19 aprile fu vittima di un analogo incidente in un altro cantiere un operaio calabrese di 23 anni, travolto da una macchina operatrice in manovra; poco meno di un mese dopo, il 10 maggio, mori’ folgorato a Manzolino di Castelfranco Emilia un carpentiere campano di 37 anni. L’ultimo incidente mortale in territorio emiliano risale al 18 agosto, vittima un operaio veneto di 48 anni, anch’egli folgorato in un cantiere Tav alla periferia di Bologna.