Rischia l’estinzione il gambero di fiume che da sempre popola i corsi d’acqua modenesi, soprattutto in collina montagna. La pesca di frodo (nonostante sia una specie protetta) ma soprattutto l’inquinamento stanno mettendo in pericolo questo prezioso animale.
Il gambero, infatti, è molto sensibile alle cattive condizioni delle acque, tant’è che viene considerato dai tecnici un ottimo rilevatore ambientale: cioè dove c’è il gambero di fiume l’acqua è buona.
Come se non bastassero la pesca e gli scarichi, ora c’è un altro nemico che minaccia il gambero “modenese”: il gambero della Louisiana. Di maggiori dimensioni rispetto a quello locale e più resistente all’inquinamento, il gambero americano si sta riproducendo a grande velocità soprattutto nelle acque di pianura e se venisse a contatto con quello locale secondo i tecnici sarebbe la fine per quest’ultimo.
Questa situazione ha convinto la Provincia di Modena a intervenire. Sta partendo in questi giorni una rilevazione a tappeto di tutti i corsi d’acqua per verificare dove tuttora sopravvive il gambero locale. Nel frattempo è stato assegnato all’Università di Bologna l’incarico di studiare in quale modo sia possibile tentare una efficace reintroduzione del gambero autoctono a partire dal 2005.
“La salvaguardia di questa specie – sottolinea Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente – accompagna i progetti di tutela dell’acque dei fiumi e dei torrenti che si basa soprattutto sul miglioramento dei depuratori e la riduzione di tutte le cause di inquinamento. L’obiettivo strategico è quello di ricostituire l’habitat naturale dei nostri corsi d’acqua”.
Il gambero americano è arrivato nelle acque modenesi alla fine degli anni ’90 (i primi rilevamenti risalgono al 1998 nella zona tra Carpi e Rio Saliceto) probabilmente a causa dell’attività di alcuni allevatori abusivi o di pescatori (questa specie era già presente da tempo in altre zone del paese, in particolare in Toscana). Si può pescare ed è commestibile ma non di ottima qualità (anche se in Louisiana è un piatto nazionale).
Dopo aver occupato tutta la rete dei corsi d’acqua di pianura sta ora invadendo anche l’Appennino, minacciando il gambero locale.
Nel progetto della Provincia di Modena è prevista anche una campagna di informazione rivolta soprattutto a pescatori e allevatori sui rischi per l’ambiente derivati dall’introduzione del gambero americano e sull’importanza di tutelare il gambero “modenese”.