Un codice di deontologia rivolto a tutti coloro che detengono informazioni relative ai sempre più numerosi cittadini che si rivolgono a banche e finanziarie per richiedere un prestito personale, un mutuo, un finanziamento, una dilazione di pagamento, il rilascio di una carta di credito.
L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha appena finito il lavoro preliminare: il testo è stato sottoposto al parere delle associazioni dei consumatori riunite nel Consiglio nazionale (CNCU) che si esprimerà entro metà settembre.
Il Garante ha quindi aperto una consultazione pubblica sulle nuove disposizioni per raccogliere le osservazioni (che dovranno pervenire entro il 15 settembre) dei soggetti interessati.
Le cosiddette “centrali rischi” private sono banche dati costituite per verificare l’affidabilità e la puntualità nei pagamenti e le eventuali situazioni di morosità.
Ad esse accedono gli operatori finanziari prima di concedere un prestito, un mutuo o un finanziamento.
Le nuove regole introdurranno significative garanzie per una maggiore trasparenza nei confronti dei consumatori attraverso informazioni più chiare, e riguardo ai tempi per segnalare le morosità (solo dopo alcuni mesi o in caso di mancato pagamento di più rate in modo da evitare anche registrazioni di dati causate da errori o disguidi) e per conservare nei sistemi i dati positivi e negativi, con la previsione di diversi periodi temporali, più o meno lunghi, a seconda che le morosità siano state sanate dall’interessato o invece permangano situazioni più gravi di mancata restituzione del finanziamento.