Gli italiani continuano a tenere in grande considerazione il matrimonio, ma la tendenza è quella di risparmiare, rinunciando magari ad alcuni servizi (48%) o chiedendo lo sconto (38%). Tra gli elementi ritenuti fondamentali la ristorazione (58%), la località (32%), la decorazione floreale (20%) e la torta nuziale (14%).
Questi risultati emergono da un’indagine svolta dalla Camera di Commercio di Milano, attraverso il Lab Mim su 100 contatti costituiti da specialisti nel settore (ristoratori, fotografi, fioristi e organizzatori di questo tipo di eventi).
Sebbene stia crescendo la propensione ad una cerimonia giovane e dinamica (30%) e più informale (16%), in molti vogliono ancora un servizio elegante e impeccabile (40%) o con tante portate e di lunga durata (22%).
La quasi totalità dei ricevimenti prevede una partecipazione di invitati il cui numero oscilla tra i 75 e i 100 (48%) e tra i 100 e i 150 (48%).
Il costo del pranzo per invitato si aggira in media intorno agli 85 euro.
Al nord prevale il banchetto nell’ora di pranzo (14%), al sud si svolgono invece cerimonie più lunghe che si potraggono fino a sera (34%).
Generalmente sono le coppie (con la leadership della sposa, 86%) a decidere l’organizzazione della cerimonia e ad avere l’ultima parola sui dettagli, mentre i genitori sono relegati al ruolo di semplici osservatori (in totale decidono per una quota pari al 12%), mentre a Milano hanno un ruolo decisionale più importante (30%).
Molti dei matrimoni atipici, in particolare tra e con stranieri (per il 28%). Infine, per quanto riguarda le agenzie che si occupano dell’organizzazione dell’intero matrimonio, i dati indicano un costo totale medio intorno ai 18mila euro per la cerimonia chiavi in mano.
Le bomboniere, per quanto riguarda il settore, ha avuto un incremento di imprese dal secondo trimestre del 200 al secondo trimestre del 2004 pari a +5,9%.