Home Economia Confindustria: bassa la crescita, Pil 1,3%

Confindustria: bassa la crescita, Pil 1,3%

# ora in onda #
...............




Il deficit è troppo alto, serve una manovra bis, l’inflazione ha un andamento anomalo. Insomma l’Italia resta ferma ai box di partenza, per usare un termine familiare a Luca Cordero di Montezemolo. Questa è la fotografia dell’Italia nell”ultimo Rapporto previsionale di Confindustria presentato oggi.

“L’inflazione si può contenere con una nuova politica dei redditi – si legge nel rapporto – E’ necessario che Governo e parti sociali tornino a ragionare sui grandi temi della politica dei redditi, e cioè la produttività, l’occupazione, l’inflazione, il potere d’acquisto delle retribuzioni. Appare quindi opportuno che si sviluppino una serie di iniziative oltre a quelle avviate, per valutare l’efficacia delle azioni che possono discenderne ai fini del contenimento dell’inflazione”.

La crescita reale del Pil dovrebbe raggiungere quest’anno l’1,3%, per portarsi nel prossimo biennio sul 2-2,1%”. Il Governo nell’ultima Trimestrale ipotizzava una crescita per quest’anno dell’1,2%. “La ripresa non prelude insomma ad un decollo dello sviluppo, ma piuttosto dà luogo ad un volar basso e stentato dell’attività produttiva”. E quella descritta da Confindustria è un ‘inflazione dall’andamento anomalo “gran parte dei rincari si sono generati lungo la filiera distributiva piuttosto che nella fase della produzione. In Italia l’inflazione non è più il serio problema di una volta, m preoccupa il fatto che essa non riesca a scendere sotto la soglia del 2%”.
“Questo fenomeno – sottolinea Confindustria – non solo si risolve in un minor potere di acquisto per i consumatori, ma anche in una perdita di competitività per il nostro export”.

Più rosee le proiezioni sull’occupazione che nel 2004 dovrebbe crescere in media d’anno dello 0,9% e portarsi a +1,3% nel 2005. A fare da traino: posto fisso e part – time. Il tasso di disoccupazione – secondo le previsioni -continuerà a diminuire nel 2004 anche quest’anno (8,3%) e nel 2005 potrebbe portarsi sotto l’8%.