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20 giugno: Giornata mondiale dei rifugiati

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Arrivano a Modena dalla Turchia, dall’Iraq e dall’Iran, dalla Liberia e dal Congo, ma anche dall’Afganistan, dal Kossovo e dal Sudamerica. Fuggono dalle guerre e dalle dittature, dalle calamità naturali e dall’intolleranza razziale, religiosa, etnica o politica.

In occasione della Giornata mondiale dei rifugiati, che per iniziativa delle Nazioni Unite si celebra oggi, il Comune fa il punto sulla situazione locale.
L’osservatorio privilegiato è il Centro stranieri, al quale nell’ultimo anno si sono rivolte 166 persone, 91 delle quali attualmente accolte e sostenute.

E’ dal 1998 che la città ha dato vita ad un’attività specifica per richiedenti asilo, rifugiati, titolari di permessi di soggiorno per motivi umanitari e dal 2001 Modena aderisce con iniziative di accoglienza e assistenza anche al Programma nazionale promosso da Ministero dell’Interno, Acnur e Anci e al Progetto provinciale.

L’obiettivo è offrire accoglienza, sostegno, assistenza a chi richiede asilo nel periodo di attesa del riconoscimento e sostegno all’integrazione e all’inserimento per chi ha ottenuto lo status di rifugiato o un permesso per motivi umanitari.
Gli operatori affiancano persone e famiglie per aiutarle a orientarsi in città e predispongono forme di sostegno realizzate in collaborazione con la rete dei servizi, le associazioni e le organizzazioni del territorio, in particolare Milinda e Porta Aperta.
Un operatore, disponibile negli orari di apertura al pubblico del Centro stranieri, dà informazioni sui servizi e sulle opportunità del territorio e sui diritti e i doveri di chi richiede asilo.

Il Comune offre inoltre sostegno per il disbrigo delle pratiche e per ottenere i documenti (permesso di soggiorno, iscrizione al Servizio sanitario nazionale, codice fiscale, libretto di lavoro, residenza, carta di identità), un’attività rivolta a tutti i richiedenti asilo e ai rifugiati.
Chi richiede asilo viene ospitato in appartamenti attrezzati, dislocati in diversi punti della città e, poiché la legge non consente attività lavorative fino al riconoscimento dello status di rifugiato, riceve un contributo economico in relazione alle dimensioni e alla composizione del nucleo famigliare.

Il Centro stranieri offre infine sostegno nella scelta del medico di base o del pediatra e indirizza le persone alle strutture sanitarie per le prime cure o vaccinazioni, si occupa dell’inserimento dei bambini nelle scuole dell’obbligo e nelle scuole dell’infanzia e degli adulti nei corsi di italiano, nei corsi di formazione professionale o nei corsi per ottenere il diploma di scuola media.
Chi ha già ottenuto lo status viene inoltre aiutato nella ricerca di un lavoro e di un alloggio.