Un laboratorio informatico nella Prefettura di Bologna che riceverà in modo i dati statistici provenienti dallo Sdi, il nuovo sistema informativo delle forze di polizia nazionali. E’ una delle novità previste dal nuovo capitolo dell’Accordo sulla sicurezza urbana, nato nel 2001, firmato dal presidente della Regione Vasco Errani e dal prefetto Giovanni de Gennaro, capo della polizia e direttore generale del Dipartimento della pubblica sicurezza.
Nel sistema verranno anche inserite, direttamente dalle polizie municipali e attraverso uno specifico software, tutte le denunce raccolte ogni anno in regione. Grazie all’intesa, tutti i dati del laboratorio informatico saranno messi a disposizione degli amministratori locali e delle autorità di pubblica sicurezza che potranno così conoscere la distribuzione territoriale e temporale dei diversi reati in Emilia-Romagna per migliorare così le attività di prevenzione. Per la Regione l’accordo “rafforza quindi l’interconnessione delle diverse sale operative delle forze di polizia e dei corpi di polizia municipale già realizzata in quasi tutti i Comuni capoluogo della regione con collegamenti in fibra ottica”. L’intesa prevede anche la messa a punto di specifici protocolli operativi che consentano da un lato di coordinare al meglio le risorse disponibili e dall’altro di fornire agli operatori di polizia municipale le informazioni necessarie all’attività di controllo, fin’ora esclusivamente a disposizione degli organi della polizia di stato. Infine l’intesa qualifica ulteriormente l’attività di formazione congiunta di operatori di polizia, carabinieri e vigili urbani, che attualmente ha già coinvolto in tutta la regione circa 1200 persone.
“Non ci può essere sviluppo di qualità senza sicurezza e per questo fin dall’inizio della legislatura – ha spiegato il presidente Errani – questa Giunta regionale ha ritenuto prioritario l’impegno contro il degrado urbano. Con questa nuova intesa sviluppiamo ulteriormente i contenuti dell’accordo 2001 che ha fin qui dato importanti risultati. La strada scelta è stata e deve continuare ad essere quella della collaborazione tra le diverse istituzioni -Stato, Regione, Province e Comuni – e tra forze di polizia locali e nazionali”.