Un lungo e caldo applauso e poi dalla grande folla radunata in Piazza del Popolo per l’ultimo addio a Nino Manfredi, sale spontanea anche una canzone: lo salutano sulle note e sulle parole di “Tanto pè cantà” la canzone che più di ogni altra ricorda ai romani, e non solo, “Rugantino”.
Oltre un migliaio di persone, decisamente troppe per la piccola chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo hanno voluto rendere omaggio al grande attore scomparso. Quasi tutti sono rimasti sul sagrato, in paziente attesa della fine della cerimonia funebre.
In chiesa, intorno al feretro coperto di fiori bianchi, così come già nella camera ardente allestita in Campidoglio, c’erano la signora Franca Ciampi, accanto al sindaco Walter Veltroni, al presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, e a quello della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra. In prima fila la moglie Erminia, i figli dell’attore, ma anche, fra i banchi della chiesa, tanti volti noti dello spettacolo, accanto a semplici cittadini. Fra gli altri Gigi Proietti, Carlo Verdone, Massimo Ghini, Claudia Kohl, Gigi Sabani, Elio Pandolfi, Enzo De Caro, Gianluca Guidi, Oreste Lionello ed Enrico Montesano. Ad officiare il rito e a pronunciare l’omelia il parroco della chiesa di Santa Prisca all’Aventino, la parrocchia della famiglia Manfredi.
Tante le corone di fiori soprattutto rossi e giallo-rossi, nonostante il desiderio reso pubblico dalla famiglia di scegliere, invece dell’omaggio floreale, una donazione all’associazione “Risveglio” che si occupa dei malati cronici. Il feretro retto a spalla anche dal figlio Luca Manfredi è uscito dalla chiesa degli Artisti alle 11,50. Un piccolo “giallo” sull’orario dei funerali: moltissimi, per averlo letto, erano convinti che le esequie si sarebbero tenute alle 11,30, mentre in effetti sono iniziate quasi un’ora prima.