Saranno celebrati con ogni probabilità sabato pomeriggio i funerali di Nicolaj Ghiaurov. La camera ardente in onore del cantante e marito di Mirella Freni dovrebbe essere allestita nel teatro Comunale, come segno di onore rivolto dalla città a una delle sue voci più belle.
“Con la morte di Nicolaj Ghiaurov il teatro lirico perde una delle voci più importanti della seconda metà del Novecento – ha sottolineato il sindaco Giuliano Barbolini in un messaggio a Mirella Freni e alla famiglia. Straordinario artista, per anni protagonista assoluto alla Scala come in tutti i più importanti teatri del mondo, di Ghiaurov voglio ricordare la sua amabilità, la sua naturale umanità, il suo spontaneo tratto signorile.
Profondo e testimoniato il suo legame a Modena, alla sua città, come volle ricordare nel 2001, quando, in occasione del centenario verdiano, ebbi l’onore di consegnargli le chiavi della città di Modena”.
Ghiaurov grande interprete dell’800
Regolarmente presente nei maggiori teatri e nelle più importanti sale da concerto del mondo, Nicolaj Ghiaurov è stato definito ‘leggendario’ dai critici, per il suo legato elegante, il suo timbro ricco e scuro, la sua maestosa presenza scenica.
Il cantante era nato nel 1929 a Velingrad, un piccolo centro a sud di Sofia, in Bulgaria, aveva studiato a Sofia e a Mosca, e aveva quindi debuttato all’Opera di Sofia, poi al Bolscioi come Pimen nel ‘Boris Godunov’ nel 1958.
Il suo debutto in Italia avvenne all’improvviso, nel dicembre 1957 al Comunale di Bologna, nel ‘Faust’ di Gounod: chiamato a sostituire un collega che si era ammalato, Ghiaurov, che conosceva la parte nel testo originale francese, dovette calarsi in uno spettacolo tutto impostato secondo la traduzione italiana, come allora si faceva.
Il teatro alla Scala nel 1960 gli affidò poi il ruolo di Varlaam, sempre nel ‘Boris Godunov’, e da allora Ghiaurov ha conquistato il pubblico di tutti i più grandi teatri del mondo, dalla Staatsoper di Vienna al Covent Garden, dalla Metropolitan opera di New York all’opera di San Francisco, cantando con alcuni fra i massimi direttori, Karajan, Solt, Abbado, Giulini, e con le più famose orchestre. Viene considerata indimenticabile la bellezza delle sue interpretazioni, volte soprattutto al repertorio dell’Ottocento italiano, russo e francese eseguito nelle lingue originali: per esempio, le opere del primo Verdi (‘Nabuccò, ‘Ernani’, ‘Attila’, ‘Macbeth'”), quelle della maturità e i capolavori estreni (‘La forza del destinò, ‘Aida’, ‘Don Carlo’), i melodrammi di Bellini, Donizetti, Mascagni, Puccini, Ponchielli, Boito, i testi francesi di Gounod, Massenet, Debussy, Berlioz. Proprio di Berlioz è una delle sue più recenti interpretazioni, ‘Benvenuto Cellini’ all’Opera di Zurigo, nella parte del Pontefice Clemente VII.
Pochi mesi fa, nel periodo di Capodanno, aveva cantato nel ‘Barbiere di Siviglia’ al teatro Malibran di Venezia per la stagione della Fenice, ed è stata la sua ultima interpretazione in scena. Alla fine di febbraio, aveva assistito alle recite del ‘Cosi’ fan tutté, diretto da Claudio Abbado al Comunale di Modena: proprio nel teatro della sua città di adozione, lo scorso anno, aveva cantato in uno speciale concerto in onore del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e della moglie Franca, in occasione della loro visita ufficiale a Modena.Prestigiosissima anche la discografia e la filmografia di Ghiaurov, prestigiosi i riconoscimenti ottenuti, come la Legion d’Onore francese, e un francobollo dedicato ai suoi 50 anni, emesso dalla Repubblica di Bulgaria.
A Modena, Nicolaj Ghiaurov (che lascia due figli, Vladimiro, direttore d’orchestra, ed Elena, attrice di prosa) abitava da qualche anno, al fianco di Mirella Freni, ed era considerato ormai modenese a tutti gli effetti, tanto che il sindaco nel 2001 (in occasione del centenario verdiano) gli aveva consegnato le chiavi simboliche della città. Ghiaurov, con Freni, Pavarotti, Kabaivanska, componeva dunque il quartetto dei grandi interpreti modenesi del bel canto. Aveva già condotto con Mirella Freni il master per voci liriche a Vignola e si studiava la possibilità di creare una scuola a Modena.