Un impianto di riscaldamento alternativo per l’istituto agrario Spallanzani di Vignola alimentato con scarti del legno oppure riciclando potature e sfalci. Le prove di collaudo sono terminate nelle scorse settimane: ora è tutto pronto per un funzionamento a pieno regime a partire dal prossimo inverno.
Si tratta di un sistema ancora più ecologico del metano e addirittura meno costoso. La caldaia, infatti, che ha una potenzialità di 230 mila chilocalorie orarie (cioè 300 chilowatt), viene alimentata con “pellets”, una sorta di pallina di legno pressato, scarto della lavorazione del legno, oppure con materiale proveniente da sfalci e potature che viene trasformato da una apposita macchina in dotazione alla scuola da alcuni giorni.
La potenza ottenuta è sufficiente a garantire il riscaldamento di tutto l’edificio che ospita oltre 150 studenti distribuiti in otto classi.
L’impianto, il primo di questo tipo nel modenese, è stato realizzato dalla Provincia di Modena con una spesa di 80 mila euro.
Il prossimo inverno sarà quindi possibile staccare il vecchio impianto a metano, che rimane comunque utilizzabile, e far entrare in funzione questo nuovo sistema di riscaldamento che permette di risparmiare sui costi di gestione ma soprattutto ridurre le emissione inquinanti in atmosfera.
L’impianto è dotato di due linee: una riscalda le classi, l’altra l’acetaia comunale situata nell’edificio accanto alla scuola.
La nuova centrale a biomassa è collocata sul lato sud dell’edificio scolastico, ad una distanza tale da consentire il passaggio degli autoveicoli, compresi quelli che servono l’alimentazione a pellets dell’impianto stesso.
L’intervento fa parte di un programma provinciale per migliorare la qualità ambientale degli edifici delle scuole superiori.