Domani, alle ore 19, presso il Circolo Nuraghe di Fiorano Modenese in via Gramsci, nell’ambito delle iniziative del Maggio, sarà presentato il volume “Culture in circolo a Fiorano e Maranello. Il Nuraghe 25 anni di attività” curato da Mario Ledda, presidente del circolo, e dal giornalista Alberto Venturi.
Con loro intervengono alla presentazione il sindaco di Fiorano Egidio Pagani, il sindaco di Maranello Giancarlo Bertacchini, il giornalista modenese Giuseppe Manni, il Capo di Gabinetto del presidente della Regione Sardegna Vanna Fadda, e il sindaco di Burgos Pino Tilocca. Nel suo comune, il 14 maggio scorso si è svolta una presentazione in anteprima del volume per i comuni gemellati della Sardegna. A Bonifacio Tilocca, assassinato nel febbraio scorso, padre del sindaco Pino Tilocca, e ai sindaci sardi impegnati per la legalità, è dedicato l’opera, curata tipograficamente dalle edizioni d’arte Il Bulino di Modena per il Circolo Nuraghe, con la collaborazione del Comune di Fiorano Modenese, del Comune di Maranello, dell’Assessorato al Lavoro Regione Autonoma della Sardegna, della Federazione Associazioni Sarde In Italia.
“Culture in circolo a Fiorano e Maranello”, 172 pagine riccamente illustrate, si apre con la presentazione dei comuni e delle comunità montane strette in un vincolo di gemellaggio. La parte centrale del volume ripercorre il diario di venticinque anni, dall’inaugurazione del circolo del 1980, attraverso documenti, articoli di stampa, immagini, dichiarazioni dei protagonisti. In conclusione una tavola rotonda traccia alcune caratteristiche dell’emigrazione di oggi in Sardegna.
“Il Circolo Nuraghe – spiega il presidente Mario Ledda – festeggia il venticinquesimo anniversario della fondazione e come presidente sento la responsabilità di valorizzare adeguatamente una ricorrenza così importante per riflettere sui risultati ottenuti e per comprendere se esiste un ruolo per i prossimi anni”.
“Sfogliando i documenti, la rassegna stampa, i materiali pubblicitari e le fotografie – spiega Alberto Venturi – è emerso, come dato inconfutabile seppure sottotraccia, il ruolo di crocevia culturale svolto dal Circolo, ben oltre la mutualità fra soci e l’occasione di incontro nel tempo libero; ben oltre la difesa e la diffusione del patrimonio artistico, musicale e di tradizioni sarde.
E’ diventato concretamente l’istituzione del distretto ceramico deputata ai temi della diversità culturale, dell’incontro fra le le genti, dell’emigrazione, dell’integrazione, smettendo perciò di appartenere soltanto ai suoi iscritti per doversi considerare patrimonio di tutta la comunità locale. Questo è il percorso che vale la pena raccontare perché può risultare utile in altri contesti e ad altre comunità”.