“Tutti andranno a scuola fino a diciotto anni. L’obbligo scolastico aumenta di tre anni, da nove a dodici e tutti dovranno conseguire un diploma o una qualifica”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, commentando l’ultimo decreto attuativo della sua riforma approvato dal Consiglio dei ministri.
E l’obbligo scolastico, secondo il ministro, non diminuisce affatto di un anno, come sostengono le opposizioni. “L’obbligo è obbligo”, ha detto il ministro sottolineando che “i ragazzi sono obbligati ad andare a scuola, e a farlo o nel percorso dell’istruzione o in quello dell’istruzione e formazione. La parola “obbligo” è stata modificata in “diritto-dovere” – ha aggiunto – per far capire che è un diritto delle famiglie pretendere il servizio, ma che c’è anche il dovere dei genitori, sanzionabile, di mandare i figli a scuola”.
L’obbligo, dunque, secondo il titolare dell’Istruzione, permane, non solo: “le sanzioni che applicheremo – ha precisato – sono quelle previste, ma pensiamo di renderle ancora più restrittive”.