Agli italiani le ‘bionde’ piacciono sempre meno, e aumenta il rispetto per chi non ha il vizio. I fumatori oggi sono il 26,2% della popolazione adulta, contro il 27,6% del 2003. Si tratta del record minimo degli ultimi 47 anni, accompagnato dal calo delle vendite dei pacchetti (-1,3% nel 2003 rispetto al 2002). In media, poi, gli italiani si accendono 17 sigarette al giorno, e a smettere sono più spesso gli uomini.
Lo rivela una recentissima indagine Doxa su 3.000 persone, commissionata dall’Istituto superiore di sanità in collaborazione con l’Istituto Mario Negri e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.
I numeri, presentati a Milano, ”sono il frutto dell’impegno del ministero della Salute e delle istituzioni pubbliche e private nella lotta al tabagismo – dice Piergiorgio Zuccaro, direttore dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’Iss – il Telefono Verde Iss contro il Fumo (800 55 4088), e gli oltre 330 Centri sparsi sull’intero territorio nazionale sono al servizio di tutti coloro che vogliono tentare di liberarsi dal vizio della sigaretta”.
Le sigarette piacciono sempre meno agli uomini: dal 33,2% del 2003 al 30% dell’anno corrente, mentre il vizio è stabile fra le donne. Aumentano poi gli ex-fumatori (17,9%), in modo più deciso fra i maschi. – Stabili i forti fumatori, che si accendono più di 25 sigarette al giorno: sono il 2,4% degli italiani adulti.
Dall’indagine Doxa emerge un dato a sorpresa: l’85% dei fumatori è favorevole all’estensione del divieto di fumare sul posto di lavoro a tutte le aziende e l’87% appoggia la creazione di spazi per fumatori nei locali pubblici. Non solo: il 54,5% di chi ha il vizio ritiene che le sigarette alterino il gusto, e il 45% è consapevole della possibilità di apprezzare di più i cibi dopo solo 2-3 giorni dall’addio al tabacco. Infine, fuma almeno il 18,3% dei medici di base fuma. E al 23% dei fumatori il proprio medico, negli ultimi 12 mesi, ha suggerito di smettere di fumare.
Fonte: (Adnkronos Salute)