Oltre il 75 per cento con punte dell’85 per cento: sono le percentuali, secondo i sindacati, di astensione dal lavoro dei lavoratori postali, che hanno aderito allo sciopero generale regionale proclamato in Emilia-Romagna dai sindacati confederali ed autonomi “per esprimere tutto il loro dissenso alla sconsiderata politica di un’azienda che, invece di ricercare sviluppo, mira solo al contenimento dei costi”.
Un migliaio di postali provenienti da tutta la regione – sempre secondo stime sindacali – sono scesi in piazza a Bologna, davanti alla sede di via Zanardi.
“Come sindacato unitario – ha spiegato il segretario generale del sindacato postali della Cisl (Slp), Valerio Grillini – abbiamo ragione e riteniamo che sia giunta l’ora di progettare politiche di sviluppo e di crescita sia aziendale che occupazionale, che permettano ai lavoratori postali di vedere la luce dopo anni di buio e di sacrifici. Una politica tesa alla ricerca di nuova occupazione e di promozione dei servizi sia nel pubblico sia nel mercato”.
Una delegazione sindacale è stata ricevuta dal direttore regionale delle Poste Italiane, ma se non sarà ascoltata la voce dei lavoratori e raccolta la denuncia dello stato in cui versano i servizi postali, Grillini avverte che “lo scontro continuerà e sarà inevitabilmente più duro”.