Un bilancio da 12 milioni di euro
coperto al 59% dai biglietti e dagli spettacoli venduti: e’ l’invidiabile biglietto da visita economico di Ert, la Fondazione Emilia Romagna Teatro che e’ lo Stabile pubblico regionale, presentato dalla presidente Maria Marelli e dal direttore Pietro Valenti alla commissione Turismo e cultura della Regione, presieduta da Andrea Gnassi.
Eppure, nonostante questo bilancio e il rilancio compiuto con precise scelte culturali, Ert ora deve affrontare ”alcuni problemi urgenti – ha precisato Valenti – come quello dei finanziamenti e di un certo calo degli abbonamenti a favore della partecipazione a singole rappresentazioni”. Tra gli obiettivi gia’ individuati per il periodo, non facile e non solo per l’ Ert, quello di intercettare piu’ giovani (25-35 anni) e piu’ anziani, fasce di pubblico considerate entrambe potenzialmente interessate.
Sereno il commento di Franco Gervasio, rappresentante della Regione nel cda di Ert, nell’ evidenziare che la maggior parte delle uscite riguarda la produzione teatrale e non il funzionamento della ‘macchina’ gestionale, ovvero la cultura e non la burocrazia. L’ Ert, quindi, non e’ un carrozzone: le sue difficolta’ non sono endogene. Anche la presidente Marelli ha rilevato ”un tasso di autofinanziamento molto alto e difficilmente superabile”, evidenziando che la situazione di difficolta’ e’ sul piano dei finanziamenti: i contributi pubblici (che provvedono al 36% delle entrate) sono invariati da diversi anni e quelli privati sono intorno al 5% (non e’ una novita’ che le imprese non si facciano coinvolgere troppo nelle operazioni culturali). Insomma, non sono in discussione le scelte di fondo ricordate da Valenti, che hanno dato buoni frutti: diversificazione della produzione, sperimentazione e ricerca teatrale, alta qualita’ anche degli spettacoli medi, progetti di durata triennale e non episodici, coinvolgimento in forme continuative di personalita’ come l’ attore Umberto Orsini e il regista Pippo Delbono; spettacoli per ragazzi, produzioni per l’estero e partecipazione a festival europei, spazi a giovani attori, collaborazioni con Enti locali e altri teatri, il tutto per circa 700 rappresentazioni l’anno.
Apprezzamenti per il lavoro compiuto sono arrivati dal presidente Gnassi, da Lia Amato (Prc) e dal diessino Massimo Mezzetti che ha ricordato le difficili condizioni finanziarie del 1994. Per Rodolfo Ridolfi (Fi) e’ positiva l’ alta percentuale di autofinanziamento, ma serve un aumento dei contributi dei privati perche’ resta ”importante un contributo pubblico che copre quasi il quaranta per cento delle entrate, anche grazie ai finanziamenti del Governo, sia diretti che tramite gli Istituti di cultura all’ estero”.
Il presidente Gnassi, che ha suggerito (e non solo per l’ Ert) offerte culturali ‘last minute’ a prezzi vantaggiosi per il pubblico giovane, ha concluso l’ incontro garantendo l’ impegno della commissione a verificare le possibili forme di sostegno a ”un patrimonio che – ha detto – non deve assolutamente essere disperso”.