Perché rappresentare Brecht? “Perché sono convinto che il teatro possa essere anche uno strumento didattico: qualcosa che ci aiuta ad imparare a vivere”, risponde Federico Tiezzi, che firma la regia di ‘Antigone di Sofocle‘, la nuova produzione di Emilia Romagna Teatro Fondazione, in scena al Teatro Storchi di Modena, da mercoledì 21 a sabato 24 aprile, alle ore 21.00, e domenica 25 aprile alle 15,30.
Tiezzi ambienta la tragedia in un ospedale-obitorio, che assomiglia un poco a una macelleria, dove due donne, Antigone (interpretata da Chiara Muti) e Ismene, sono venute per rubare il corpo del fratello, portarlo via e seppellirlo. I letti sono occupati da cadaveri; c’è una guerra, non importa quale, una di quelle a cui ci ha abituato il secolo scorso. Ma i corpi dei cadaveri prendono vita. Il coro è composto da questi morti da poco risorti, tornati in vita giusto per obbedire a Creonte (Sandro Lombardi), macellaio metafisico e politico angosciato che, sospeso a mezz’aria sul suo trono, domina sui morti e sui vivi. La Grecia classica abita in un obitorio-macello, simbolo di un sogno classico ormai definitivamente distrutto. Nel gelo artico di una scena illuminata al neon, si racconta non solo il sacrificio di Antigone, ma anche il sacrificio della Grecia e del mito antico nel razionalismo storico del Novecento.
Info e prenotazioni: 059.206993.