La Provincia di Reggio Emilia presenta la sua programmazione energetica, che individua i criteri per la realizzazione di impianti di energia rinnovabile e punta al risparmio. La prossima estate, avverte il Gestore della rete nazionale, l’Italia sarà ancora a rischio blackout. Diverse le azioni promosse dall’assessorato provinciale all’Ambiente, anche nei confronti dei cittadini, per ridurre i consumi di energia (e pagare anche una bolletta meno salata).
A partire da un opuscolo, una vera e propria Guida all’elettrodomestico ecologico per ridurre i consumi elettrici e risparmiare così grosse quantità di combustibili fossili che rappresentano i principali responsabili delle variazioni climatiche. L’opuscolo spiegherà, ad esempio, che oggi gli elettrodomestici come frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie sono divisi in classi di efficienza energetica (dalla classe A alla G) e che un elettrodomestico di classe A++ può farci risparmiare più del 50% di energia elettrica e quindi far diminuire la nostra bolletta di decine di euro ogni anno.
Ma la guida elencherà anche tutti i consigli utili – dal posizionamento alla pulizia, dalla manutenzione all’utilizzo notturno – per migliorare l’efficienza (e dunque ridurre consumi ) di caldaie, condizionatori, lampade e aspirapolveri. La Provincia ha avviato anche anche una serie di iniziative finalizzate a ridurre i consumi: dal Programma Green-Light (investimenti per la sostituzioni di punti-luce utilizzando apparecchiature a basso consumo energetico) a interventi sulla illuminazione pubblica, dal Programma Calore Pulito (i controlli delle caldaie domestiche) alla incentivazione della cogenerazione industriale, ovvero sfruttare il calore prodotto dai processi industriali per riscaldamento-raffreddamento interno delle aziende.
La Provincia sta inoltre attivando uno sportello energia per supportare i Comuni e realizzerà un Osservatorio sui dati energetici. Reggio Emilia punta inoltre ad incremente sul territorio le fonti di energia rinnovabile, che oggi coprono appena l’1,1% del nostro fabbisogno energetico. Come?
Ad esempio generando gas metano da liquami zootecnici oppure recuperando energia bruciando scarti legnosi. Potranno essere anche realizzati impianti eolici, nonché incrementati gli impianti fotovoltaici, come quello in corso di realizzazione all’istituto Nobili, la prima scuola reggiana a prodursi energia attraverso un impianto di tetti fotovoltaici da 20 kw.
La Provincia, infine, punta ad incrementare la produzione mini-idroelettrica, ovvero piccole turbine idroelettriche a basso impatto ambientale che non necessitano di opere di sbarramento e non prelevano acqua.