Valorizzazione della diversita’
biologica e gestione del demanio idrico. Alla disciplina di queste materia mirano i circa 50 articoli approvati nei giorni scorsi dal Consiglio della Regione Emilia Romagna che ha anche, attraverso una serie di nuove disposizioni, rinnovato tutta una serie di leggi regionali sulla difesa dell’ambiente.
La nuova legge sulle ”Disposizioni in materia ambientale” va cosi’ a ”perfezionare – ha spiegato l’assessore all’Ambiente e sviluppo sostenibile Guido Tampieri – il corpo di norme regionali a presidio dell’ambiente e del territorio”.
”Qualche cosa di piu’ – ha detto Tampieri – di un’ordinaria, ancorche’ necessaria opera di manutenzione, che aggiorna l’impianto normativo alle disposizioni comunitarie e all’evolversi delle situazioni. Si tratta dell’espressione matura del rilievo assoluto che i temi del territorio e dell’ambiente assumono nel governo di uno sviluppo sostenibile”.
Sono in totale 139 i siti che la nuova legge va a tutelare sotto il profilo della biodiversita’ e della peculiarita’ degli habitat naturali, individuati dalla Regione in applicazione di una specifica direttiva europea. Con questa legge ‘Emilia-Romagna riserva a se’ i compiti di indirizzo, coordinamento e monitoraggio dei siti, mentre affida a Province ed enti di gestione delle aree protette l’adozione delle misure di conservazione e l’approvazione all’occorrenza dei specifici piani di gestione.
Con le nuove disposizioni spettano alle Province le funzioni in materia di bonifica dei siti inquinati e di stoccaggio dei prodotti energetici, mentre la Regione si riserva il potere di programmazione degli interventi, avvalendosi di Arpa per l’analisi del rischio e conservando il ruolo di interlocutore del ministero dell’Ambiente per quanto riguarda i siti nazionali. E’ sempre la Regione poi che istituisce l’anagrafe dei siti da bonificare la cui gestione viene affidata ad Arpa.