Uno sportello regionale dedicato
alla sicurezza alimentare. E’ Salute&Gusto presentato a Bologna
e realizzato dal Movimento Difesa del Cittadino con il
contributo del Ministero delle Attività produttive e con la
collaborazione scientifica e logistica di Legambiente.
“Questo nuovo sportello – ha detto Serena Granozio, del Mdc,
responsabile dello sportello S&G di Bologna – ci consentirà di
dare informazioni più costanti sulla qualità dei prodotti che
finiscono sulle tavole delle famiglie e dei ristoranti e aiutare
a scegliere evitando gli alimenti, spesso importati, che
rivelano massicce dosi di pesticidi o anche fuorilegge”.
Si tratta, ha spiegato Legambiente, della prima rete nazionale
di informazione e consulenza sull’alimentazione che non fa
iniziative occasionali ma mette a disposizione permanente dei
cittadini sportelli aperti al pubblico o consultabili a distanza
che si avvale della collaborazione con Istituzioni pubbliche
come il Ministero delle politiche agricole e il Ministero della
salute, con le Regioni, con le associazioni d’impresa. Il
cittadino, aggiunge l’ associazione ambientalista, si interroga
sempre di più specie di fronte a dati come quelli che vedono
ben 704 sentenze passate in giudicato che riguardano le frodi
alimentari in Italia. Da Nord a Sud sono decine i casi scoperti
dalle forze dell’ordine di vendita illecita di prodotti scaduti
o deteriorati (188), privi di autorizzazione (119), con problemi
d’igiene (ben 181). Per non parlare delle frodi sui prodotti
‘falsi’ (138) o con componenti diverse o vietate (70). I dubbi
del consumatore riguardano gli Ogm, i pesticidi, l’agricoltura
biologica, biodinamica, le etichette e i marchi europei. “Il
Movimento Difesa del Cittadino – ha detto Luigi Rambelli,
Presidente di Legambiente Emilia-Romagna – ha avviato uno
strumento importante specie in una regione dove si punta sulla
produzione agroalimentare di qualità e sulle produzioni
tipiche, come punto di forza dell’intera economia”.
Lo sportello bolognese di Salute&Gusto si è presentato con
un lavoro sui dati più importanti di qualità (residuo fisso a
180 gradi, fluoruri, cloruri e soprattutto nitrati) di cinque
acque di acquedotti dell’Emilia Romagna messi a confronto con 12
fra le più note marche di acque minerali vendute nel capoluogo
regionale. E – a parte i costi non confrontabili sia per il
portafoglio che a livello di rapporto con l’ambiente – i dati
delle acque ‘del rubinetto’ reggono ottimamente il confronto.
Ha chiuso la presentazione Francesco Ferrante, direttore
generale di Legambiente: “Tra messaggi pubblicitari e allarmi
mediatici, mode salutiste e richiami alle tradizioni i dubbi e
le perplessità sulla qualità degli alimenti che arrivano sulle
nostre tavole alimentano la mancanza di fiducia verso chi
dovrebbe garantire salute e sicurezza: è importante quindi
fornire tutte le indicazioni utili al cittadino per poter
scegliere con tranquillità e consapevolezza, ma anche
raccogliere le segnalazioni e i dubbi dei consumatori che
possono fornire a noi elementi utili per comprendere quali sono
le principali esigenze e i settori nei quali è più urgente
intervenire”.