Crocchette di ceci e salvia su letto di indivia belga all’aceto balsamico come antipasto, seguito da troffie con pomodorini, capperi e melanzane, cotolette di seitan con patate ed una torta di riso come dessert. Un menù alternativo, del tipo ‘cruelty free’, ovvero completamente privo di ingredienti di origine animale ma ugualmente gustoso.
Questa alternativa non farà rimpiangere i tradizionali piatti e al tempo stesso sarà Pasqua comunque. E’ quello che propone la Lav, la Lega antivivisezione in occasione del pranzo di domenica prossima e per quello di Pasquetta. L’alimentazione vegetariana – dicono in casa Lav – è sempre più riconosciuta anche in ambiti accademici come equilibrata e salutare. La scelta vegetariana è, infatti, “adatta a tutte le fasce di età e di attività e protegge dalle numerose malattie causate direttamente o indirettamente dal consumo di carne”. Dunque, “stop alla mattanza di agnelli e capretti per celebrare una festa di rinascita! L’alternativa vegetariana è possibile e gustosa, e salva milioni di piccole vite”.
La ricorrenza della Pasqua sarà pure occasione di pace per e tra gli esseri umani ma – dicono alla Lav – non lo è certo per gli animali: ogni anno in Italia si macellano 6 milioni e 718.000 ovicaprini, di cui poco 4 milioni e 923 mila sono agnelli. Secondo i dati Istat relativi al 2003, circa il 15% del totale degli agnelli viene macellato a Pasqua, ma a Natale la percentuale arriva addirittura al 40%. Impressiona il dato sulla variazione della macellazione di agnelli nel periodo pasquale, se paragonata all’anno precedente: nell’aprile del 2003, mese in cui cadeva lo scorso anno la celebrazione della Pasqua, sono stati macellati 638.083 agnelli, ovvero il 148.9% in più rispetto all’aprile del 2002 (fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat). Questo conferma che “la macellazione di carne ovicaprina registra una crudele impennata dettata dalla tradizione di consumare carne di agnello e capretto in occasione della festività religiosa della Pasqua.