Il 7 aprile viene celebrata anche in Italia la ‘Giornata Mondiale della Sicurezza Stradale‘, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: saranno numerose le iniziative promosse da vari enti ed associazioni, mirate a sensibilizzare la popolazione su un tema che comporta costi elevatissimi per la società, non solo in termini di sofferenza umana.
Si tratta di un fenomeno che, ogni anno, provoca nel mondo 1.300.000 morti: in Europa, si contano 40.000 morti e quasi 2 milioni di feriti di cui 150.000 invalidi permanenti. Tra il 1980 e il 2001, solo alcuni Paesi europei (Gran Bretagna, Svezia e Olanda) sono riusciti a ridurre l’incidentalità stradale del 50%, traguardo imposto a tutti dalla UE entro il 2010! Nota dolente: sebbene nell’Unione Europea il numero delle vittime sia sceso del 37%, in Italia la percentuale si è ridotta soltanto del 27% (fonte: ANSA).
Questo è un buon motivo per incrementare il numero delle iniziative educativo-sensibilizzanti, che contribuiscono a far conoscere i contorni della tragedia, sempre più familiare per esperienza diretta o indiretta.
Allora, ben vengano tutte quelle proposte organizzate dalle istituzioni per diffondere i dati e sollecitare comportamenti più responsabili.
I dati rilevati dalle Forze dell’Ordine (Polizia Stradale, Carabinieri e Polizia Municipale) sul territorio comunale ed elaborati dal Servizio Statistica e Mercati denunciano una situazione preoccupante, che necessita di interventi tempestivi per rendere edotti i Modenesi a proposito dei numeri che li riguardano e, soprattutto, che possono essere sensibilmente ridotti, con beneficio di tutti, usando buon senso e rispetto delle regole condivise: nell’anno 2003, su un totale di 1.668 incidenti stradali verificatisi nel territorio modenese, in almeno 1.477 casi è stato possibile individuare una causa principale, spesso coincidente con la guida distratta o un andamento indeciso, il mancato rispetto dello stop o della precedenza o, ancora, l’inosservanza della distanza di sicurezza.
E’ vero che negli ultimi anni si è verificata una contrazione dei fenomeni correlati all’incidentalità stradale (nel periodo 1999-2003 gli incidenti sono diminuiti del 6,4%, i decessi si sono ridotti del 38% e i feriti del 2,2%) ma non è consolante scoprire che nel corso del 2003 sono morte “solo” 31 persone! Infatti, se i decessi conseguenti agli incidenti stradali sono notevolmente diminuiti, è anche vero che è aumentato il numero degli infortunati, in particolare con riferimento all’uso dell’automobile (+9,1 dal 1999 al 2003). I feriti nel 2003 sono stati complessivamente ben 2.255, per cui non possiamo abbassare il livello di guardia, perché i costi sociali conseguenti sono troppo elevati.
Con i dati in proprio possesso il Servizio Statistica e Mercati del Comune di Modena ha tentato di delineare qualche profilo statistico utile per focalizzare i casi più frequenti. In questo contesto, si è avuta la conferma che la tipologia di incidenti stradali coinvolge diversamente gli utenti deboli in funzione dell’età. Approfondendo l’analisi, infatti, emerge che gli incidentati sotto i 13 anni sono coinvolti come pedoni o ciclisti, i giovanissimi tra i 14 e i 19 anni si feriscono solitamente usando il ciclomotore o il motociclo (rispettivamente nel 71% e nel 15% dei casi), tra i 20 e i 64 anni le persone subiscono danneggiamenti prevalentemente a bordo di ciclomotore o motocicletta, infine, gli anziani con più di 65 anni risultano coinvolti soprattutto come ciclisti e pedoni (rispettivamente nel 58% e 24% dei casi).
Con l’augurio che questa giornata sia un’occasione di impegno per tutti per adottare condotte più conformi alle norme vigenti e assicurare la salute pubblica, il Servizio Statistica e Mercati, avvelendosi del ruolo di cui è investito dal SISTAN, presenta alcune sintesi numeriche (tabelle e grafici), affinché secondo le proprie competenze ognuno agisca a vantaggio della comunità sociale, riscoprendo la propria umanità.