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Il presidente Bonaccini alle ‘Bonifiche Ferraresi’ di Jolanda di Savoia e all’assemblea regionale di Coldiretti


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Un patrimonio di circa 6.500 ettari di terreno, con coltivazioni che spaziano dal grano alla barbabietola da zucchero, dal riso all’orzo, dalle piante officinali alla frutta.

È partita da Jolanda di Savoia con Bonifiche Ferraresi, la più grossa azienda agricola d’Italia, quotata in Borsa, la visita del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dell’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi, nella provincia estense. Dedicata al comparto agricolo, in generale messo a dura prova dalle tante emergenze, sanitarie e climatiche, di questi ultimi mesi.

Settore che però può contare sulle risorse che la Regione ha destinato agli agricoltori emiliano-romagnoli: in tutto, più di 550 milioni di euro che, da metà ottobre 2019 al 30 giugno 2020, sono stati erogati a sostegno del sistema agroalimentare del territorio. Per Ferrara e provincia la quota complessiva è di quasi 81 milioni per i 5mila beneficiari, imprese e operatori.

Ad accogliere presidente e assessore, l’amministratore delegato di Bonifiche Ferraresi, Federico Vecchioni, e il presidente di Cso Italy, Centro Servizi Ortofrutticoli, Paolo Bruni. Nell’Auditorium dell’azienda, il presidente della Giunta è poi intervenuto all’assemblea regionale di Coldiretti Emilia-Romagna.

“La nostra presenza qui, oggi, vuole essere un ulteriore segnale di attenzione per il ferrarese- ha affermato Bonaccini-. Voglio ribadire quanto ho detto, pochi giorni fa, ai sindaci riuniti a Ostellato, dopo la tromba d’aria: la Regione c’è. Quanto è accaduto in questi ultimi mesi- ha aggiunto il presidente- ha dimostrato come i territori abbiamo bisogno di risposte adeguate, soprattutto da parte delle istituzioni, e tempestive. I danni del maltempo, il dramma del Coronavirus, chiedono questo. La Regione fa la sua parte, e chiediamo al Governo di fare altrettanto, stanziando ciò che serve a sostegno di imprese e produzioni che rappresentano un patrimonio da tutelare. L’abbiamo scritto nel nostro programma di mandato- ha concluso Bonaccini-: lavoriamo insieme per una nuova agricoltura, dove tecnologia e tradizione convivano per garantire sicurezza negli approvvigionamenti e qualità degli alimenti, insieme a reddito per le imprese e sostenibilità delle produzioni”.

“All’instabilità climatica, con cui facciamo già i conti da qualche anno, si è aggiunto in questo 2020 anche il lockdown e quanto ne è conseguito- ha commentato Mammi-. Noi non ci arrendiamo e continuiamo a sostenere, con tutte le risorse possibili, un settore fondamentale non solo per l’economia dell’Emilia-Romagna, ma dell’Italia intera. Sostenere le nostre aziende e i nostri agricoltori significa infatti contribuire a mantenere una serie di eccellenze per cui siamo noti in tutto il mondo”.

“Siamo molto soddisfatti- ha aggiunto l’assessore-, che il Governo abbia messo a disposizione ulteriori risorse per tutelare e aiutare gli agricoltori contro la piaga della cimice asiatica, arrivando a 30 milioni di euro. Un ringraziamento va anche a chi ha presentato e votato l’emendamento per il sostegno finanziario alle imprese ortofrutticole dopo le gelate di fine marzo: però, come già ricordato anche dal presidente Bonaccini, le risorse sono insufficienti e c’è bisogno di un maggior sforzo per aiutare le imprese che hanno subito enormi danni e i lavoratori in difficoltà”.

“La deroga alla legge 102/04 farà parte del Decreto Rilancio, ma è necessario che siano stanziate risorse adeguate a soccorrere la aziende danneggiate dalle gelate della scorsa primavera”. Lo ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli lungo il suo intervento che ha aperto l’annuale Assemblea, alla presenza dei componenti dell’Assemblea Regionale, del Direttore regionale Marco Allaria Olivieri.

“La deroga significa che le aziende danneggiate dalle gelate avranno la possibilità di accedere al Fondo di Solidarietà nazionale”, ha detto Bertinelli “abbiamo iniziato a chiedere che ci si rivolgesse al Governo con questo obiettivo il giorno dopo la prima gelata, a marzo. La deroga è arrivata, ma chiederemo che riguardi anche agevolazioni, sgravi contributivi e un’adeguata dotazione per le aziende colpite”.

“Accogliamo con favore – ha detto ancora il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna – il via libera dell’Unione Europea all’etichetta Made in Italy su salami, mortadella, prosciutti e culatello per smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana, come chiede il 93% dei cittadini. Coldiretti ha fortemente sostenuto il provvedimento, si tratta di una novità importante per garantire trasparenza nelle scelte degli italiani e per sostenere i 5mila allevamenti nazionali di maiali messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale, per salvare il prestigioso settore della norcineria che in Italia, dalla stalla alla distribuzione, vale 20 miliardi”.

Bertinelli ha poi ricordato come Coldiretti avesse già messo in campo progetti di filiera in tal senso con imprenditori che pur non avendo l’obbligo di mettere l’indicazione di origine hanno condiviso con l’associazione l’importanza di questo percorso per valorizzare le produzioni.