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Pioppi abbattuti, l’assessore Liberi risponde a Lenzotti e Capitani


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Il tratto di filare dei pioppi interessato dagli interventi è compreso all’interno del comparto urbanistico denominato “AN1.b via Indipendenza – via Muraglie”, oggetto degli interventi edilizi previsti dal Piano Operativo Comunale (POC) con effetti di Piano Urbanistico Attuativo (PUA) approvato con delibera CC n. 70 del 18.12.2017 e convenzionato con atto del 6 maggio 2019, Repertorio 7.203, notaio Gino Baja Guarienti.

Come previsto dal PUA, il filare dei pioppi costituisce parte dell’area di cessione gratuita al Comune come dotazione di verde pubblico che andrà a formare un parco di circa 120.000 mq.

Gli interventi sul filare dei pioppi si inseriscono all’interno delle opere di urbanizzazione del PUA: più precisamente, il PUA prevede la ricostituzione del filare dei pioppi attraverso la reintegrazione delle essenze mancanti. Il progetto esecutivo delle opere ha poi previsto interventi più specifici e mirati che si sono resi necessari a seguito delle verifiche effettuate da un professionista agronomo su tutte le alberature del filare stesso, da cui sono emerse le varie criticità che hanno condotto alla predisposizione degli interventi così come descritti nella documentazione tecnica allegata al titolo abilitativo (SCIA 2019/0644).

In riferimento ai punti dell’interrogazione, volta a conoscere nello specifico la tipologia di analisi, le problematiche riscontrate, nonché modalità e tempistiche di intervento, si risponde come segue:

“Su quali alberi è stata fatta la valutazione di stabilità, da chi e con quale metodologia?”

La perizia fitopatologia-strutturale svolta su 41 alberature (Populus nigra Italica) radicate nell’area verde compresa tra via Indipendenza e la Circonvallazione Sud, è stata effettuata da un Dottore Agronomo incaricato dalla Proprietà (Iter S.p.A. e S.I.R. Due S.R.L.).

La valutazione delle condizioni degli alberi è stata compiuta basandosi sul metodo V.T.A. (Visual TreeAssessment), integrata con il metodo S.I.A. (StaticIntegrated Assessment), con lo scopo di formulare una stima del pericolo di caduta delle piante arboree.

L’analisi basata sul metodo V.T.A. si svolge in tre fasi:

1. Controllo visivo dei difetti e della vitalità dell’albero: qualora non si riscontrino sintomi preoccupanti l’esame dell’albero è terminato;
2. analisi strumentale degli eventuali difetti riscontrati;
3. determinazione del difetto e della qualità del legno ed applicazione di criteri di previsione di schianto per stabilire se l’albero è pericoloso.

“Che tipo di problema avevano le piante? Cosa indicava la perizia del tecnico addetto alla verifica dello stato di salute delle piante? Era necessario per tutte l’abbattimento o poteva esserci un altro tipo di risoluzione del problema?”

Secondo le indagini compiute dal tecnico incaricato, per 25 alberi (su 41 esemplari analizzati), dato il pericolo di schianto o ribaltamento molto elevato, l’unico intervento possibile era l’immediato abbattimento, in quanto rientranti nella classe di propensione al cedimento “D” (*), con grado di urgenza n. 1.

(*) Classe di propensione al cedimento “D” estrema:

Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali.

Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia ormai, quindi, esaurito.

Per questi soggetti, le cui prospettive future sono gravemente compromesse, ogni intervento di riduzione del livello di pericolosità risulterebbe insufficiente o realizzabile solo con tecniche contrarie alla buona pratica dell’arboricoltura.

Le piante appartenenti a questa classe devono, quindi, essere abbattute.

Che data riporta l’autorizzazione dell’abbattimento dei pioppi? Sono trascorsi più di sei mesi dal rilascio della stessa? E l’autorizzazione rilasciata dalla Soprintendenza (che sottende anche l’intero progetto) quando è stata rilasciata?

L’intervento sul filare dei pioppi è stato oggetto della SCIA n. 2019/0644 con avvio dei lavori differito subordinato all’ottenimento dei pareri o atti necessari all’efficacia del titolo stesso: in questo caso, sono stati richiesti i pareri al Servizio verde di SGP, alla Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio ed è stata avviata la procedura per il rilascio dell’Autorizzazione Paesaggistica in forma semplificata: il rilascio di quest’ultima, a conclusione del procedimento, è avvenuto in data 28.11.2019 e l’atto è stato trasmesso alla Soprintendenza in pari data (pratica SUE 2019/648/AP); si tratta di un’autorizzazione dedicata allo specifico intervento, mentre l’Autorizzazione Paesaggistica relativa al complesso delle opere di urbanizzazione è stata rilasciata in data 20.05.2019 (pratica SUE 2019/192/AP).

Il rilascio dell’Autorizzazione Paesaggistica è stato l’ultimo atto che ha determinato l’efficacia della SCIA a far data, quindi, dal 28.11.2019.

Qual’è la tempistica che si prevede per la piantumazione degli alberi e con quale tipologia di albero si intende provvedere?

La compensazione delle 25 alberature abbattute sarà effettuata attraverso la piantumazione di 36 nuovi esemplari appartenenti alla medesima varietà (Populus nigra Italica).

L’intervento di piantumazione avverrà durante la stagione di riposo autunno-invernale, dopo la caduta delle foglie o in primavera prima del germogliamento. Il clima fresco permetterà alle alberature di stabilire le radici nella nuova posizione prima che le piogge primaverili e il caldo estivo stimolino la nuova crescita.

Qual’è il progetto di manutenzione del verde a carico dell’Amministrazione Comunale relativo all’area una volta piantumata?

Rimarrà in capo all’Amministrazione Comunale, una volta formalizzato il collaudo, la manutenzione del filare alberato, che entrerà a far parte del patrimonio arboreo comunale e come tale, sottoposto ad interventi manutentivi.

Secondo quanto riportato nella Convenzione Urbanistica sottoscritta in data 06.03.2019 Rep. n. 7203, la manutenzione del verde orizzontale (manti erbosi) rimarrà invece in capo al lottizzante per cinque anni, decorrenti dall’atto di collaudo.

Si riporta di seguito l’estratto dell’art. 4 della Convenzione sopra richiamata, nel quale viene specificata l’attività manutentiva in capo al lottizzante:

omissis ….

“I soggetti attuatori si obbligano a farsi carico della manutenzione delle aree verdi cedute al Comune per cinque anni dopo il loro collaudo, consistente nello sfalcio dell’erba da eseguirsi almeno sei volte all’anno, ovvero a corrispondere al Comune, all’atto del rilascio del certificato di collaudo di tali aree, il controvalore di tali operazioni, valutato concordemente con il servizio competente in euro 0,034 (zero virgola zero trentaquattro) per mq. di prato per quattro interventi annuali per cinque anni”

Quali sono i motivi di una mancata comunicazione tempestiva alla cittadinanza dell’abbattimento e di chiusura del passaggio pedonale data l’importanza del Parco Ducale e a fronte della riapertura dei parchi?

La particolare congiuntura relativa alla pandemia COVID-19 ha ostacolato una preliminare comunicazione delle opere, che peraltro sono state comunicate tramite social network nella mattina del 11/05/2020.