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All’ex Aem torna la “Macchina Modenese” di Aldo Rossi


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Viene riallestita nella città in cui e per cui è stata ideata e creata, l’imponente “Macchina Modenese”, realizzata nel 1983 su progetto di Aldo Rossi nell’ambito della mostra “Aldo Rossi, opere recenti” allestita alla Palazzina dei Giardini. L’opera del grande architetto creata per l’occasione, probabilmente l’unica sua “effimera” conservata, viene riproposta dopo un intervento di manutenzione in una nuova collocazione temporanea negli spazi del Laboratorio aperto all’ex Centrale Aem di viale Buon Pastore 43 a Modena. L’inaugurazione si svolge giovedì 21 marzo alle 17 e la “Macchina” resta esposta fino al 19 aprile (ingresso libero nei giorni feriali dalle 9.30 alle 18 e nei festivi dalle 9 alle 13).

Nella mattinata dello stesso giovedì 21 marzo, dalle 9.30 alle 13, il Laboratorio aperto di Modena all’ex Aem ospita il convegno “La città dei morti e la città dei vivi” sul nuovo cimitero di San Cataldo.

“Un’opera unica di grande interesse dai giacimenti culturali cittadini – sottolinea Gianpietro Cavazza, vicesindaco e assessore alla Cultura – viene riproposta all’attenzione e allo sguardo dei modenesi e di chi verrà a vederla, in concomitanza con un convegno di studi sull’architetto che con Gianni Braghieri firmò il progetto del cimitero nuovo di San Cataldo”.

In occasione della mostra del 1983, che presentava un nucleo centrale di disegni, oli e acquarelli riguardanti il noto Nuovo Cimitero di San Cataldo, concorso vinto da Aldo Rossi e Gianni Braghieri nel 1971, prese corpo all’interno della cupola seicentesca della Palazzina, una costruzione alta sette metri, realizzata per volontà dello stesso Aldo Rossi in legname da cantiere dipinto, che potesse restituire in modo chiaro il significato della sua architettura. Nacque così la Macchina Modenese che, dopo un doveroso intervento di manutenzione, torna visibile al pubblico insieme a una gigantografia del disegno che servì per impostarne la costruzione, opera conservata nella Raccolta del disegno contemporaneo della Galleria Civica di Modena, oggi in Fondazione Modena Arti Visive.

Domenica 24 Marzo alle 12 all’ex Aem saranno proiettate con l’autore le immagini inedite della Macchina Modenese realizzate dal fotografo Olivo Barbieri. L’evento espositivo, a cura di Fausto Ferri per l’allestimento di Giorgio Tavernari, con testo critico di Gianni Braghieri, è realizzato dal Comune di Modena in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Modena Arti Visive – Galleria Civica e Laboratorio Aperto di Modena.

NELLA “MACCHINA” LA SINTESI DELL’ARCHITETTURA

La “Macchina Modenese” di Aldo Rossi si costituisce come una somma di elementi sovrapposti che attingono alla storia dell’architettura rivisitata da Rossi e alla memoria dei suoi progetti precedenti. “Nella planimetria – scrive Gianni Braghieri, architetto coautore con Rossi del progetto per il Cimitero di Modena – si rileggono le tipologie a corte delle scuole di Fagnano Olona e Broni. La corte delle scuole diventa il grande edificio cubico scoperchiato che riprende e unisce i singoli setti che, in diversa e progressiva altezza e lunghezza, sono l’elemento centrale del nuovo cimitero di Modena. Alla fine della successione di questi elementi, una torre telescopica sostituisce il tronco di cono della ciminiera e diventa un omaggio alle pitture metafisiche delle piazze d’Italia di Giorgio De Chirico”.

Secondo Aldo Rossi, come sostengono tanti storici della disciplina, i monumenti romani, i palazzi del Rinascimento, i castelli, le cattedrali gotiche, possono infatti essere intesi come elementi dell’architettura. Si possono distruggere e ricostruire, ridisegnare o inventare, ma restano comunque “frammenti di una realtà sicura”. Nella Macchina Modenese l’architettura della storia entra come parte sostanziale nella composizione dell’insieme progettuale, e i pezzi e le parti dell’edificio sembrano comporsi tra loro come parti autonome di uno stesso “coro”, in dialogo con gli avvicendamenti della storia.

L’opera ideata da Aldo Rossi è esposta negli spazi del Laboratorio aperto di Modena all’ex Aem di viale Buon Pastore 43. L’inaugurazione si svolge giovedì 21 marzo alle 17 e la “Macchina” resta esposta fino al 19 aprile (ingresso libero nei giorni feriali dalle 9.30 alle 18 e nei festivi dalle 9 alle 13).

CONVEGNO PER RIFLETTERE SU CIMITERO E CITTÀ

Si svolge giovedì 21 marzo dalle 9.30, al Laboratorio aperto di Modena all’ex Aem di viale Buon Pastore 43, il convegno “La città dei morti e la città dei vivi”, in cui, a partire da considerazioni che affrontano il tema da diverse angolature, si rifletterà, tra demografia, architettura e mutamenti socio-culturali di fronte alla morte, sul nuovo cimitero di San Cataldo progettato da Aldo Rossi e Gianni Braghieri.

Prima delle conclusioni del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, a parlare al convegno, con un intervento sul nuovo cimitero a 50 anni dal progetto, sarà proprio l’architetto Gianni Braghieri, professore emerito, già ordinario in Composizione architettonica al Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna.

L’appuntamento, organizzato dall’Ufficio ricerche e documentazione sulla storia urbana del Comune di Modena e coordinato da Catia Mazzeri, sarà introdotto dalle relazioni di Gianpietro Cavazza, vicesindaco di Modena e assessore alla Cultura, e di Ludovica Carla Ferrari, assessora ai Servizi demografici e cimiteriali, oltre che a Turismo e promozione della città.

Con l’obiettivo di affrontare temi complessi che si intrecciano fra cultura, società e progetto, con particolare attenzione al rapporto tra città e rigenerazione urbana, i lavori del convegno proseguiranno con “La morte, il lutto, la memoria e l’immortalità nell’epoca contemporanea” comunicazione di Davide Sisto, docente di filosofia all’Università di Torino.

Sarà poi la volta dell’intervento “Un’icona dell’architettura contemporanea”, affidato a Giovanni Leoni, ordinario di storia dell’architettura all’Università di Bologna, per proseguire ancora con “Città pubblica e rigenerazione urbana, il ruolo degli spazi cimiteriali”, relazione di Laura Ricci, docente di Urbanistica al Dipartimento di Pianificazione dell’Università Sapienza di Roma.

Giovedì 21 all’ex Aem si allestisce anche la “Macchina Modenese”, opera realizzata su progetto di Aldo Rossi nel 1983 (inaugurazione alle 17).

Il convegno è promosso da Comune di Modena, Ufficio ricerche e documentazione storia urbana, con il sostegno di Fondazione Cassa di risparmio di Modena e con la collaborazione di Fondazione Giacomo Brodolini e Laboratorio aperto di Modena. La partecipazione è libera fino a esaurimento posti. Si rilasciano attestati di partecipazione a richiesta. Per informazioni: tel. 059 2033876 – online (citta.sostenibili@comune.modena.it – www.cittasostenibile.it).