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Nello scorso weekend a S.Martino in Rio il convegno “Buoni di Solidarietà Territoriale”


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Venerdì 15 e sabato 16 febbraio la Rocca Estense di San Martino in Rio ha ospitato due giornate di studio su “Migrazioni, moneta e lavoro: le strade dell’integrazione”, organizzate dall’Università di Siena nell’ambito del programma UE “Erasmus+”. Giuslavoristi, esperti di diritto comunitario ed economisti si sono confrontati sulle vie percorribili per permettere ai BST di svolgere la funzione per cui sono nati: promuovere l’integrazione, supportare le fragilità e vivacizzare l’economia locale. Su una cosa tutti hanno concordato: i BST potrebbero diventare un modello da riprendere e applicare ovunque in Italia e in Europa.

Il progetto “Buoni di solidarietà territoriale” è stato concepito da due docenti dell’Università Bocconi, Massimo Amato e Luca Fantacci. Si tratta di un’applicazione del progetto europeo DigiPay4Growth, co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma quadro per la competitività e l’innovazione, il cui principio è di permettere ai pagamenti delle pubbliche amministrazioni locali di agire come volano per la circolazione monetaria locale e quindi rivitalizzare gli scambi sul territorio.

A fronte di uno stanziamento iniziale dell’amministrazione per l’espletamento di attività di pubblica utilità, si prevede che queste vengano affidate a persone in condizioni di svantaggio che riceverebbero un’indennità in buoni denominati in euro e convertibili in euro a una data prefissata. Prima della conversione i buoni potranno essere spesi a livello locale presso le attività aderenti al circuito, che potranno attendere il termine per la conversione o a loro volta spenderli presso altri esercizi o proporli come buoni a clienti e/o dipendenti. Il progetto mira a creare sinergie territoriali che permettano contemporaneamente a) lo svolgimento di attività di pubblica utilità, b) l’integrazione nel tessuto economico sociale di soggetti altrimenti emarginati, uscendo da un supporto di tipo assistenzialistico, c) la rivitalizzazione degli scambi sul territorio, d) il consolidamento del senso di comunità.