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Incontro con i cittadini sul Polo Scolastico di Spezzano


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Ieri sera, lunedì 11 febbraio 2019, a Casa Corsini si è svolto l’incontro del Sindaco e della Giunta Comunale di Fiorano Modenese con i cittadini per ‘importanti informazioni sul Polo Scolastico di Spezzano’, perché il recente vincolo di totale inedificabilità da parte della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Bologna sull’area prescelta, rende oggi impossibile la sua realizzazione in quel luogo.

Davanti ad una sala strapiena, il sindaco Francesco Tosi, assistito dai tecnici del comune e dello studio incaricato del progetto, presenti gli assessori e diversi consiglieri comunali, ha ripercorso gli eventi che hanno portato all’impasse attuale.

Nel settembre 2016 si svolge una assemblea con i cittadini per presentare l’idea del nuovo polo scolastico, comprendente una scuola dell’infanzia, una scuola primaria, la palestra e il centro pasti, da realizzarsi in un’area verde a sud di Via Motta. Nella stessa zona deve essere acquisito al patrimonio pubblico un terreno di 15.000 metri finalizzati alla realizzazione di un hospice, capace di accogliere 15 malati terminali. Infatti l’amministrazione comunale, sia nel programma elettorale che nelle linee di mandato, aveva messo al primo posto gli investimenti per l’edilizia scolastica, con particolare attenzione al problema sismico e con la consapevolezza che i migliori risultati siano raggiungibili soltanto attraverso la costruzione di edifici nuovi, dando priorità alla sostituzione della scuola dell’infanzia Villa Rossi e della scuola primaria Ciro Menotti. L’area era stata prescelta perché rispondeva alle due condizioni di essere un sito’bello’ e reperibile al prezzo di 10 euro al mq.

Nel luglio del 2017 viene siglato l’accordo di programma e approvata la variante urbanistica che ha permesso l’ampliamento della System, che creerà circa 500 posti di lavoro e consentirà al comune di avere a disposizione quattro milioni di euro, come extraoneri, necessari per realizzare parte del polo scolastico.

L’unico vincolo che gravava sul terreno prescelto era quello legato alla distanza dal torrente Fossa e riguardava l’hospice, mentre sul terreno delle scuole non esisteva alcun vincolo. Infatti un primo vincolo ‘indiretto’ viene introdotto dalla Soprintendenza di Bologna solo nel febbraio del 2018, per rispetto dei tre edifici monumentali Castello, Casa Leonardi e Villa Moreali Menotti, con il quale si dichiara l’inedificabilità ad eccezione di opere pubbliche.

Nel frattempo prosegue il rapporto con la Soprintendenza per adattare il progetto alle sue richieste; vengono svolte le 25 trincee per le indagini archeologiche di 20 metri, viene ridisegnato senza il centro pasti e poi la palestra viene inglobata nella scuola, lasciando più della metà dell’area a parco pubblico.

Il 10 settembre la Soprintendenza riconosce verbalmente, in un incontro a Bologna con Sindaco e quattro tecnici, che tutte le sue osservazioni sono state accolte e invita appunto a presentare ufficialmente l’ultima versione del progetto: il 14 settembre viene inviato quello che si ritiene essere il progetto ‘definitivo’. Il 18 gennaio 2019, dopo ben quattro mesi, la Soprintendenza comunica la bocciatura del progetto e il 21 gennaio 2019 corregge il vincolo di tutela, stabilendo la totale inedificabilità del sito.

Il sindaco Francesco Tosi ha annunciato la volontà del comune di opporsi ricorrendo nelle sedi preposte: Commissione di garanzia regionale, poi Tar e Presidente della Repubblica. Non si capisce perché la Soprintendenza abbia posto già tardivamente il primo vincolo per poi negare la edificabilità, dopo un anno di continua interlocuzione sulle caratteristiche che dovevano avere i fabbricati e l’accettazione a parole del progetto; eventualmente, se il vincolo fosse stato posto subito, nel 2016 o nel 2017, oggi Spezzano avrebbe già la sua nuova scuola dell’infanzia in un’altra sede. Ha ribadito la volontà dell’amministrazione comunale di costruire scuole con le stesse caratteristiche, cioè nuove perché abbiano le più alte prestazioni antisismiche, di risparmio energetico e totalmente prive di barriere architettoniche; di non disperdere i quattro milioni di System perché difficilmente in futuro si avranno extraoneri altrettanto significativi; di riuscire ad usufruire dei tre milioni di finanziamento della Regione e del Ministero per la realizzazione dell’hospice.