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Modena: incentivi comparto Usl, l’assessora al Welfare risponde ad interrogazioni


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“Il personale del comparto Azienda Usl di Modena rappresenta l’ossatura dei nostri servizi sanitari e sociosanitari; non ricevere una parte prevista delle retribuzioni, per i 4000 lavoratori coinvolti non rappresenta solo un problema contrattuale o procedurale, ma assume una dimensione ‘sociale’. Per la soluzione positiva della vicenda va riconosciuto il grande impegno e responsabilità di tutti i soggetti interessati, dalla Regione alle parti sociali coinvolte”. Lo ha affermato l’assessora al Welfare del Comune di Modena Giuliana Urbelli rispondendo nel Consiglio comunale di giovedì 10 gennaio a tre interrogazioni consiliari sul tema.

In particolare, l’istanza del M5s illustrata dal capogruppo Mario Bussetti riepilogando la vicenda della “sospensione del pagamento degli incentivi” per i lavoratori del Comparto (quali infermieri e Oss) chiedeva “di conoscere le motivazioni delle decisioni dei Revisori dei Conti e di sollecitare un approfondimento della situazione. L’interrogazione di Marco Malferrari di Sinistra Unita Modena sottolineando “l’importanza per l’Azienda Usl dell’accordo che mette in campo circa tre milioni di euro” chiedeva quali azioni l’Amministrazione potesse attuare perché l’Azienda rispettasse gli accordi. E una terza istanza di Tommaso Fasano del Pd interrogava anche sul numero dei lavoratori coinvolti, sull’ammontare delle mancate retribuzioni e sugli strumenti del Comune per favorire una positiva soluzione del negoziato”.

Giuliana Urbelli ha precisato che “il Comune di Modena non ha alcuna competenza diretta nella vertenza che ha riguardato il blocco del contratto del comparto Azienda Usl di Modena, ma fin da subito e con grandissima preoccupazione ha seguito la vicenda con contatti costanti e diretti con le parti interessate (Ausl, Regione, rappresentanze dei lavoratori) auspicando una rapida e completa soluzione. Abbiamo altresì convocato un incontro in assessorato con le Ooss unitarie (segretari Comparto Sanità) per tenere monitorata la situazione e offrire il supporto possibile nell’ambito del nostro ruolo istituzionale”.

L’assessora ha quindi letto ai consiglieri la nota in cui l’Azienda Usl ricostruisce tutta la vicenda spiegando che dopo aver “provveduto alla definizione dei fondi contrattuali in via definitiva per il 2017 ed in via provvisoria per il 2018” e “attivato la contrattazione integrativa con le rappresentanze sindacali per l’erogazione del saldo della produttività collettiva per il 2017, l’accordo sindacale è stato trasmesso al Collegio Sindacale che ha espresso parere non favorevole rinviandone la disamina previi approfondimenti sulle modalità del processo di assegnazione e monitoraggio degli obiettivi e sulla selettività del processo di valutazione”. Nella nota si dice che “gli approfondimenti richiesti fanno esplicito riferimento a rilievi formali formulati dal Mef in seguito ad un controllo ordinario all’Ausl”. Si osserva inoltre che “l’impostazione seguita dal processo di retribuzione accessoria è stata formulata nel rispetto della normativa regionale esistente” e che “il sistema di corresponsione negli anni addietro non ha subìto rilievi dai Collegi Sindacali né dal Nucleo Interno di Valutazione”. Si sottolinea che “in assenza di formale certificazione positiva da parte del Collegio Sindacale, l’Azienda ha dovuto necessariamente sospendere la liquidazione del saldo” e “il successivo parere favorevole del Collegio Sindacale sulla determinazione dei fondi 2017 è stata condizione utile ma non sufficiente a superare i rilievi del Mef”. Quindi “’Azienda si è trovata nella oggettiva impossibilità di erogare le risorse economiche destinate alla produttività” nonostante i fondi fossero pienamente capienti e disponibili. “Grazie al lavoro condotto congiuntamente dall’Azienda Usl e dalla Regione Emilia-Romagna – continua la nota – è stato possibile pervenire alla risoluzione, in tempi brevi, dei rilievi posti dagli organi istituzionali di controllo e in data 12.11.2018 si è proceduto a corrispondere gli emolumenti del saldo di produttività 2017, con cedolino anticipato e con lo stipendio di novembre sono state corrisposte le progressioni economiche orizzontali. La differente tempistica per dirigenza e comparto è dovuta alla diversa disciplina normativa che regola gli istituti della retribuzione di risultato per la dirigenza e degli incentivi della produttività per il comparto, per i quali i rilievi del Mef richiedevano approfondimenti specifici”.
L’Ausl precisa anche che “i lavoratori coinvolti dalla temporanea sospensione di 15 giorni dell’erogazione del salario accessorio sono circa 4000, appartenenti all’area del comparto”; che il saldo produttività 2017 ammonta a circa 1.100.000 euro mentre gli acconti 2018 a circa un milione di euro e gli emolumenti relativi alle posizioni economiche orizzontali a 935.000”.
Bussetti (M5s) si è detto “assolutamente soddisfatto della buona conclusione della vicenda, non del comportamento del direttore generale Annichiarico dal quale ci saremmo aspettati una maggiore difesa dei propri dipendenti, come ha fatto il Comune davanti ad analoghi rilievi degli ispettori del Mef. Fa piacere sapere – ha aggiunto – che l’Amministrazione comunale si sia mossa da subito, anche se avremmo preferito saperlo, nonostante l’aspetto comunicativo non sia determinante. Certo – ha concluso – la vicenda desta preoccupazione per il parere forte preso dal Collegio dei revisori, poi modificato, e per le ricadute pesanti sui lavoratori”.
Malferrari (Sinistra Unita Modena) ha ringraziato l’assessora “per la risposta e per l’aver convocato il tavolo con i soggetti coinvolti cercando di svolgere un ruolo di mediazione”. Ha quindi suggerito che il problema sia stato determinato dalla legge Brunetta sul sistema di valutazione precisando: “Sarebbe opportuno che venisse fatta chiarezza a livello legislativo e modificata la legge, vista l’impossibilità di arrivare a una valutazione individuale laddove è invece riferita al team, ai fini dell’assegnazione del salario accessorio”.
Anche Fasano (Partito democratico) ha espresso soddisfazione per la soluzione, ha ricordato il percorso affrontato dai sindacati e l’amarezza dei lavoratori e in quanto alla presenza mediatica del Comune ha precisato: “Chi doveva essere presente mediaticamente, lo è stato, cioè il presidente della regione che ha annunciato lo sblocco politico e poi ha sostenuto anche la ricerca di soluzioni tecniche”. Soprattutto ha sottolineato che il percorso è frutto “di un attento lavoro interistituzionale, dove c’è chi si pone il problema, chi se ne fa carico, chi lo affronta nelle sedi opportune e chi è in grado di supportare chi deve prendere le decisioni: tutto questo accade nella nostra regione e in poche altre realtà”.