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Bilancio 2019. L’Assemblea legislativa vara la manovra regionale: conti in ordine per la riduzione del carico fiscale di cittadini e imprese


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“Sono soddisfatto, per una manovra che porta a ciò che avevamo immaginato, completare la legislatura investendo e tornando, se possibile, alla piena e buona occupazione perché per noi il lavoro è dignità”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha commentato l’approvazione del Bilancio di previsione 2019-2021 oggi da parte dell’Assemblea legislativa. Hanno votato a favore Pd, Sinistra italiana e misto (31 voti), contrari i gruppi di Lega Nord, M5s, FdI, Forza Italia e misto-Mns (14 voti).
Un’approvazione che per l’assessora al Bilancio, Emma Petitti, “mostra una Regione con i conti in ordine, dopo la razionalizzazione della spesa, i tagli ai costi della politica e una spending review che ha portato al risparmio di quasi mezzo miliardo negli ultimi tre anni grazie alla Agenzia regionale unica per gli acquisti nella pubblica amministrazione”.

Per il prossimo anno, il Bilancio ammonta a 12,4 miliardi di euro, di cui 8,4 stanziati dal Fondo sanitario nazionale per la sanità regionale. Una manovra che riduce il carico fiscale di cittadini, famiglie e imprese, con l’abolizione dei superticket sanitari e del ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite per i nuclei con almeno due figli a carico, e l’introduzione della fiscalità di vantaggio per esercizi commerciali e aziende nelle aree montane, che beneficeranno del taglio dal 33 al 50% dell’Irap, mentre per le nuove l’imposta sarà azzerata per tre anni. Operazioni coperte interamente con fondi regionali (33 milioni di euro l’anno la prima, 36 per il prossimo triennio la seconda) e che arrivano dopo quattro anni consecutivi senza toccare le tasse regionali. Una manovra che rafforza lo stato sociale, puntando sul servizio sanitario regionale pubblico e universalistico (altre 1.000 nuove stabilizzazioni e assunzioni a tempo indeterminato di medici, infermieri, tecnici e operatori nel 2019, dopo le oltre 8mila degli ultimi tre anni), dando una mano concreta a chi è in difficoltà economica (stanziati oltre 100 milioni di euro per il Reddito di solidarietà fino al 2021). Una manovra che rilancia una politica anticiclica di stimolo all’economia attraverso il sostegno a internazionalizzazione, ricerca e sviluppo, attrattività degli investimenti in Emilia-Romagna, voce, quest’ultima, cui destina altri 31 milioni. Che continua a fare perno su politiche condivise con tutte le parti sociali per crescita e nuova occupazione, ma più stabile, puntando a maggiori diritti, paghe eque e meno precariato. Con un piano straordinario per i giovani da 260 milioni di euro. Che destina più fondi all’edilizia scolastica e all’impiantistica sportiva (8,1 milioni che si aggiungono ai 35 già stanziati). Alla valorizzazione dei territori, in un’Emilia-Romagna che richiama sempre più turisti e visitatori, alla prevenzione del dissesto idrogeologico e al trasporto pubblico locale. La mobilità sostenibile è infatti un capitolo importante: confermati i 6 milioni di euro l’anno per permettere ai pendolari abbonati ai treni regionali di viaggiare gratis in autobus nelle 13 città con più di 50mila abitanti, lo stanziamento dei 5 milioni di euro annunciati per gli incentivi alla rottamazione delle auto dei privati fino al diesel Euro4, che si aggiungono ai circa 4 per gli ecobonus per la sostituzione di quelli commerciali, e 3 milioni per il contributo regionale pari al costo del bollo per chi acquista un’auto ibrida. Oltre a 10 milioni di euro (più 23 cofinanziati dagli enti locali) per la realizzazione di 135 chilometri di nuovi percorsi ciclopedonali e 1.000 posti bici in depositi alle stazioni ferroviarie. Una manovra che guarda all’agricoltura, sostenendo la qualità delle nostre eccellenze. Alla viabilità, con 131 milioni dai Fondi per lo sviluppo e la coesione (Fsc) di interventi sulle strade, più 10 milioni di fondi regionali per la manutenzione stradale, di cui 7 per quelle comunali in Appennino, con la montagna al centro visti anche gli sgravi fiscali per le imprese. E il turismo con in particolare 45 milioni per due interventi straordinari: opere di riqualificazione sia dei fronte spiaggia nelle località della costa (20 milioni) che delle strutture ricettive e turistico-ricreative (25 milioni).

“I numeri dicono che questa è la manovra di un’Emilia-Romagna che non si vuole fermare- ha ribadito il presidente Bonaccini-. E’ il bilancio di una Regione aperta e solidale, che investe e innova, che attrae persone e investimenti, e sa esportare eccellenze grazie ai saperi di questa terra. Mettiamo in campo misure per le nostre famiglie e le nostre imprese, con un’attenzione particolare per chi ha più bisogno. Ormai da quattro anni siamo primi per crescita, export e occupazione e chiediamo di poter andare avanti con i nostri progetti sul fronte delle infrastrutture e della manutenzione del territorio. Anche per questo chiediamo maggiore autonomia regionale, sulla quale siamo pronti a firmare già domani l’intesa col Governo, convinti di poter gestire meglio e più velocemente programmi e risorse”.

“Spendiamo sempre più soldi per generare posti di lavoro, per stabilizzare i precari nella pubblica amministrazione, per il reddito di solidarietà e per il trasporto pubblico. Ciò grazie alla situazione dei nostri conti- ha aggiunto l’assessora Petitti- la Regione può programmare investimenti autofinanziati con risorse proprie per oltre 360 milioni di euro già dal 2019, senza alcun nuovo indebitamento, più altri 43 milioni di avanzo dalle gestioni precedenti ora disponibili dopo il blocco dovuto ai vincoli di finanza pubblica. E guardare all’Europa come opportunità, attraverso il pieno utilizzo dei fondi europei per sostenere piccole e medie imprese anche nelle zone rurali, in particolare in montagna. Infatti, il bilancio appena approvato porta a 72 milioni di euro la quota di cofinanziamento regionale per il 2019, rispetto alla media di 59 degli anni dal 2014, generando investimenti grazie ai fondi Ue per quasi 490 milioni su voci fondamentali come imprese, agricoltura, sviluppo, politiche attive per il lavoro e formazione. Proseguiremo- conclude Petitti- le azioni di riordino e razionalizzazione della spesa, continuando nel lavoro di innalzamento dell’efficienza, concentrandoci sulla semplificazione amministrativa e l’alleggerimento delle procedure burocratiche a beneficio di cittadini, imprese e territori”.