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Modena, urbanistica: in commissione la proposta sugli indirizzi


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Le autorizzazioni per nuove urbanizzazioni residenziali nell’area del comune di Modena da definire entro il 2020, e attuare, per gli interventi complessi, nei successivi dieci anni, che entrano nella programmazione transitoria verso l’adeguamento degli strumenti urbanistici alla nuova legge regionale attuata con l’avviso pubblico, saranno limitate a circa 4 ettari di territorio.

A questi si aggiungono iniziative di recupero in aree già edificate e completamenti dell’esistente, all’insegna della rigenerazione e della densificazione, per un totale complessivo che arriva così intorno agli 11 ettari. Si tratta del 6,5 per cento delle possibili aree residenziali in espansione che, prima dell’avviso, corrispondevano a circa 170 ettari, mentre i 4 ettari rappresentano poco più del 3 per cento dell’espansione potenziale sino al 2050.

Sono gli elementi di sintesi della proposta del documento di indirizzi definito a seguito dell’istruttoria delle 41 domande pervenute che sono stati presentati dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli giovedì 6 dicembre alla commissione consiliare Seta per l’avvio del percorso per l’approvazione della delibera, in programma lunedì 17 dicembre.

Il provvedimento indica caso per caso l’esito delle valutazioni tecniche elaborate in applicazione dei criteri individuati dal Consiglio comunale approvando in giugno l’avviso pubblico.

Il numero dei nuovi alloggi che risultano dalle manifestazioni di interesse valutate positivamente è 267, rispetto ai 967 contenuti nelle richieste. In questo modo la programmazione della fase transitoria raggiungerebbe un numero complessivo di circa 2.700 alloggi, comprendendo anche quelli che il Prg vigente conferma in attuazione con intervento diretto, piani già in corso di attuazione, approvati o convenzionati.

Le istanze ammesse, infatti, rappresentano solo la metà delle richieste: 20 su 41. E molte contengono prescrizioni il cui adempimento è condizione per l’ammissibilità effettiva. Delle altre istanze, sei sono state giudicate non pertinenti e 15 non ammesse. Tra queste, per esempio, le aree di via Fratelli Rosselli, di via Aristotele, di via Della Pietra, di via San Marone-Formigina; tutte le proposte relative alla realizzazione di Case residenza per anziani o insediamenti commerciali (già oggetto di programmazione comunale con specifici provvedimenti); quelle motivate esclusivamente da esigenze di valorizzazione dell’area; le aree F e G per realizzare residenza, tema che sarà affrontato nella definizione del Piano urbanistico generale.

Sono state valutate favorevolmente, invece, le istanze che richiedono la cancellazione dalla programmazione di aree d’espansione (in via Anesino, per esempio, si chiede che l’area torni agricola), gli interventi di recupero e riqualificazione, nonché le proposte di completamento di comparti la cui attuazione sia stata interrotta.

Tra i criteri valutati dai tecnici anche l’attuabilità in tempi celeri e certi degli interventi proposti, con garanzie di fattibilità da parte del soggetto imprenditoriale, e la conferma del nulla osta all’attuazione di quegli interventi già oggi attuabili tramite semplice permesso di costruire.

L’assessora Vandelli ha quindi evidenziato che “non si fermano i progetti di riqualificazione, sostituzione e rigenerazione e piena collaborazione alle imprese: gli ampliamenti delle aziende trovano sempre le porte aperte e così gli interventi che rigenerano a cui continueremo ad applicare le procedure semplificate e lo Sblocca Modena. Pertanto, anche se non hanno partecipato alla fase transitoria, potranno essere proposti gli interventi che hanno assolto agli obblighi negoziali e che non generano nuove urbanizzazioni”.