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Stretta sugli orari dei locali di via Petroni a Bologna: per un mese si chiude a mezzanotte


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Foto: Google Maps

Da oggi, per un mese, i locali di via Petroni dovranno chiudere a mezzanotte anziché all’una. Il Comune di Bologna ha emanato un’ordinanza di restrizione degli orari di apertura per gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che si trovano sulla strada simbolo della movida della zona universitaria.

La decisione arriva dopo molte segnalazioni da parte dei residenti che denunciano una situazione in cui la qualità urbana e la vivibilità risultano molto compromesse in termini di garanzia della quiete pubblica e del diritto al riposo notturno. Le segnalazioni riguardano in particolare pubblici esercizi che svolgono l’attività di somministrazione in locali di dimensioni ridotte. A questi si aggiungono laboratori artigianali ed esercizi di vicinato spesso privi di sale interne, la cui attività in particolare nelle ore notturne è fonte di disturbo al riposo a causa degli assembramenti di avventori sotto i portici e lungo la strada. Per queste ragioni l’Amministrazione comunale è intervenuta con una stretta sugli orari, per ora limitata a un mese a partire da oggi, a tutela del diritto alla salute pubblica e al benessere psicofisico connessi con il riposo e la quiete dei residenti, considerati beni pubblici prevalenti.

L’ordinanza prevede dunque per tutte le tipologie di attività commerciali ubicate in via Petroni le seguenti fasce orarie di apertura: per gli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande dalle 5 a mezzanotte (l’ordinanza precedente, ora sospesa per un mese, prevedeva la chiusura all’una); per i laboratori artigianali alimentari dalle 6 alle 23 (come avviene già oggi); per gli esercizi di vicinato del settore alimentare e misto dalle 6 alle 22 (anche per queste attività non cambia nulla rispetto alla situazione attuale). Inalterate le sanzioni per chi viola le disposizioni dell’ordinanza: da 300 a 500 euro (pagamento in misura ridotta 400 euro). Chi reitera la violazione rischia la sospensione dell’attività per tre giorni e poi la comunicazione al Questore.