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“L’estranea di casa”: domenica 4 novembre a San Felice sul Panaro


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“Uno spettacolo asciutto e preciso, che unisce a una scrittura matura un uso intelligente e consapevole degli elementi scenici. Il racconto di un’anima e di un mondo frantumato, che ci interroga tutti e non ci dà riposo. Una giovane compagnia da seguire con grande attenzione”: questa la motivazione con cui L’estranea di casa, lo spettacolo di e con Raffaella Giancipoli per Kuziba Teatro / Compagnia Bottega degli Apocrifi ha vinto, quest’anno, la XVII Edizione del Festival Teatrale di Resistenza. Il monologo costituirà, domenica 4 novembre alle ore 18 presso l’Auditorium Comunale di San Felice sul Panaro, il primo degli spettacoli autunnali promossi da TiPì – Stagione di Teatro Partecipato, il progetto promosso dall’associazione Nahìa e realizzato grazie al contributo del Comune di San Felice sul Panaro, Regione Emilia-Romagna e Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola. Lo spettacolo in questione è stato tra l’altro selezionato da un gruppo di spettatori volontari della Bassa fra oltre le duecento candidature al bando nazionale “L’Italia dei Visionari” al quale TiPì ha aderito per il primo anno.

L’estranea di casa racconta una storia corale: quella di Luminiţia, un’insegnante rumena costretta suo malgrado a diventare badante, ma anche di Chella, un’anziana signora restia ad accettare un’estranea in casa sua, e di Alexi, il marito rimasto in Romania, capo di famiglia ‘perdente’, e di Mariangela, figlia dell’anziana donna che, per la sua realizzazione fuori dall’ambito familiare, paga un prezzo troppo alto, fatto di rimorsi e sensi di colpa. Un coro di voci che prende corpo nel buio delle notti, prima quelle rumene passate nel dubbio della partenza, poi quelle del lungo viaggio attraverso la paura alle frontiere, infine quelle italiane, senza fine, in cui Luminiţia fa sempre lo stesso sogno: va all’aeroporto a prendere i figli che finalmente la raggiungono in Italia, e questi non la riconoscono, la cacciano, cercano la madre. Ma l’Estranea di casa è soprattutto la storia di Culin, un bambino cresciuto al telefono, tra storie della buonanotte e promesse di ritorno; un orfano di madre viva, disposto a tutto pur di riportare a casa la mamma, finalmente.

L’ingresso allo spettacolo è libero e gratuito fino a esaurimento posti.

Prossimo appuntamento della stagione di TiPì sarà, domenica 11 novembre, quello con lo spettacolo Santi, Balori e Poveri Cristi.

Per informazioni è possibile inviare una mail a progetto.tp@gmail.com o consultare la pagina Facebook TiPì – Stagione di Teatro Partecipato.