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Gli studenti del “Majorana” di San Lazzaro protagonisti di Mecavet, progetto di cooperazione italo-albanese


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Protagonisti di un progetto di cooperazione internazionale che punta ad un preciso obiettivo: aiutare il sistema della formazione albanese ad allinearsi agli standard del sistema regionale delle competenze dell’Emilia-Romagna, e quindi dell’Europa. Sono cinque studenti dell’Istituto tecnico “Ettore Majorana” di San Lazzaro, in provincia di Bologna, che per la loro partecipazione, per la Regione Emilia-Romagna, al progetto Mecavet “Mechanical vocational education and training for youth”, hanno ricevuto in viale Aldo Moro un attestato dall’assessore regionale alla Scuola e Formazione, Patrizio Bianchi.
Il progetto – che rientra nel Programma italo-albanese di Cooperazione allo sviluppo – è partito nel 2015 con lo scopo di formare i docenti albanesi sul rapporto tra scuole e imprese; supportarli nella valutazione delle competenze degli studenti e aggiornare i curricula di elettrotecnica e meccatronica esistenti in Albania, avvicinandoli alle reali esigenze del mondo del lavoro locale e internazionale. Il percorso formativo ha avviato 117 studenti albanesi ad esperienze di scuola/lavoro nelle imprese del territorio di Scutari, attraverso borse lavoro promosse dal programma Mecavet.

“Ringrazio gli studenti del Majorana che hanno partecipato, con molto impegno, insieme a noi al progetto Mecavet- ha affermato l’assessore Patrizio Bianchi-. Il sistema educativo e formativo regionale, considerato dalla cooperazione italiana buona prassi di livello internazionale, è stato preso a modello dal ministero per lo Sviluppo albanese per la capacità di progettare i percorsi in sinergia con le imprese e pertanto di costruire filiere educative e formative capaci di rispondere ai fabbisogni del territorio a diversi livelli, dalla scuola all’alta formazione. Ancora un grazie e agli studenti e ai loro insegnanti- ha concluso l’assessore- per aver contribuito a realizzare un progetto che ha ulteriormente consolidato le relazioni tra la Regione Emilia-Romagna e l’Albania”.

L’attività ha implicato una forte collaborazione con i ministeri competenti e alcune scuole del territorio albanese, in particolare con la “Arben Broci” di Scutari; uno stretto coordinamento c’è stato anche tra l’assessorato e l’intero Sistema formativo regionale, in particolare per l’implementazione di sistemi formativi, processi valutativi e di certificazione delle competenze, con il coinvolgimento diretto dell’Istituto Majorana.
Gli esperti della Regione Emilia-Romagna e del sistema educativo e formativo regionale, in collaborazione con i partner locali, hanno contribuito alla revisione del curriculum di perito in meccatronica, all’integrazione del piano formativo e di studi applicato dalla scuola albanese, all’individuazione dei gap tecnologici anche rispetto alla metodologia didattica pratico/laboratoriale. L’intervento ha previsto, inoltre, un focus sugli strumenti per il consolidamento del rapporto tra la scuola e le imprese del territorio anche per la realizzazione di tirocini formativi mirati al profilo meccatronico.

Momento saliente del progetto, l’evento nella scuola “Broci” di Scutari a settembre 2018, durante il quale gli studenti albanesi hanno assistito alla dimostrazione del funzionamento di una macchina selezionatrice di sfere – realizzata a luglio dai colleghi del Majorana e poi donata alla scuola albanese – e partecipato alla simulazione e relativa valutazione di una prova d’esame sull’assemblaggio della macchina stessa. La prova è stata valutata da una commissione composta da un esperto di processi valutativi, una responsabile della formalizzazione competenze e un esperto del settore di riferimento. Alla giornata hanno partecipato anche rappresentanti dell’Ambasciata italiana in Albania e dell’Agenzia per la cooperazione italiana della sede di Tirana.
Infine, la Regione ha supportato il ministero dello Sviluppo con un modello di politica di formazione per valorizzare le competenze professionali, che potrà evolvere dall’ambito tecnico a quello dell’alta formazione. Anche in questo caso il modello dell’Emilia-Romagna è stato considerato il punto di riferimento per la costruzione di un sistema educativo capace di rispondere al fabbisogno di competenze necessarie allo sviluppo di un territorio.