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Vertenza Ferrarini, prosegue il cammino verso il piano industriale per il salvare e rilanciare il gruppo


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Prosegue celermente il cammino verso un nuovo piano industriale del Gruppo Ferrarini, che deve essere presentato entro il 23 dicembre prossimo: in corso contatti per l’ingresso nella compagine socialedi diversi soggetti, sia industriali che finanziari, in grado di assicurare prospettive produttive e occupazionali. E’ quanto emerso oggi nella sede del ministero dello Sviluppo economico, a Roma, al tavolo per la crisi della storica azienda reggiana dell’agroalimentare, che conta 800 dipendenti e sedi in diverse località emiliane e lombarde.

La Regione era presente con il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Giammaria Manghi, per conoscere sviluppi e aggiornamenti da parte della proprietà, dopo il deposito della domanda di concordato presentata lo scorso 23 luglio. All’incontro anche rappresentanti dell’azienda, con la presidente Lisa Ferrarini, i due commissari nominati dal Tribunale di Reggio Emilia per i concordati Ferrarini e Vismara, Cgil Cisl e Uil nazionali e territoriali.

“La proposta di piano concordatario, o perlomeno le linee guida principali, vengano presentate al tavolo istituzionale con un utile anticipo temporale rispetto alla scadenza del 23 dicembre. Ci aspettiamo di essere riconvocati a breve dal Ministero per conoscerne i dettagli. Ciò rappresenta- ha dichiarato il sottosegretario Manghi al termine dell’incontro- un elemento positivo. Questo alla luce delle caratteristiche produttive e di pianificazione delle lavorazioni dei prodotti, che necessitano investimenti e scelte strategiche che non possono essere rimandate se l’obiettivo è salvaguardare la capacità produttiva e occupazionale dei diversi siti del Gruppo Ferrarini. Auspico che la soluzione a cui la proprietà sta lavorando possa garantire la migliore prospettiva occupazionale e la piena tutela di un’eccellenza alimentare del nostro territorio”.

Dopo le evidenti difficoltà riscontate nei mesi estivi, oggi lo stabilimento reggiano che lavora principalmente prosciutto cotto sta tornando ai livelli di piena produzione, mentre nel parmense il sito dedicato alla lavorazione del prosciutto crudo si sta riprendendo lentamente ma resta ancora lontano dalla piena potenzialità produttiva. Stessa situazione per lo stabilimento lombardo di Vismara, dedicato agli affettati, che sta riprendendo le produzioni. Contestualmente è in corso il recupero dei clienti e dei fornitori dopo le interruzioni delle consegne estive, mentre permane una oggettiva difficoltà per le limitate disponibilità delle linee di credito. La fotografia della situazione aziendale è stata confermata dai commissari giudiziari Bartoli e Cadoppi, che hanno ribadito anche come la proprietà stia agendo in modo coerente con gli obiettivi del piano.