La dichiarazione di incostituzionalità da parte della Consulta – a causa di un contenzioso con la Regione Veneto – ha bloccato l’iter per la progettazione e realizzazione dei nuovi edifici inseriti nel programma “Scuole Innovative”. Sul piatto ci sono 100 milioni di euro che la legge di bilancio del 2017 aveva previsto per la realizzazione di edifici innovativi dal punto di vista architettonico, impiantistico e tecnologico.
Fra le Regioni dichiaratesi disponibili ad accedere ai fondi anche l’Emilia-Romagna, che aveva presentato, con apposita domanda al governo una dichiarazione di disponibilità.
“Lo stop a questi finanziamenti innesca almeno due problemi. Il primo quello di attivare opere previste nei piani di edilizia scolastica e innovazione impiantistica. Il secondo problema attiene al fatto che i finanziamenti bloccati dal Ministero della Pubblica istruzione mette in gravissima difficoltà le diverse amministrazione locali, alle quali i contributi erano diretti, che in alcuni casi hanno già fatto partire le opere. Una situazione che si sta verificando in alcune province dell’ Emilia-Romagna”: è l’allarme lanciato dal segretario generale del sindacato Ugl dell’Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua.
La questione è complessa.
L’attuale Governo insediatosi da pochi mesi è chiamato a chiarire con un nuovo decreto della presidenza del consiglio dei ministri l’esatta ripartizione delle risorse che, tenendo conto delle indicazioni della Corte Costituzionale, dovrà ricevere il successivo via libera della Conferenza Stato Regioni, così come chiesto dalla Regione Veneto.
“Il fatto è che la Gazzetta Ufficiale ha già pubblicato nei mesi scorsi la tabella con gli interventi autorizzati e finanziati dal precedente Ministero dell’Università e ricerca, e sulla base di questo via libera le amministrazioni locali , ma anche gli istituti scolastici, si sono attivati per far partire le opere. Nel frattempo , con il contenzioso aperto, che comunque non dovrebbe intaccare l’erogazione dei fondi per la messa in sicurezza obbligatoria delle scuole, il Ministero interpretata in senso restrittivo l’erogazione dei fondi con il rischio , in questa fase che precede l’avvio delle lezioni, che le annunciate scuole innovative non vedano mai la luce, con grave danno per personale docente, studenti e istituzioni che avevano messo in agenda un ammodernamento di questo importante comprato della nostra società”: puntualizza ancora Tullia Bevilacqua.
Il segretario generale del sindacato Ugl dell’Emilia-Romagna evidenzia come nel silenzio generale la scure dell’illegittimità costituzionale abbia colpito i finanziamenti deliberati dalle Regioni non soltanto con il programma “Scuole Innovative” , ma anche quelli ripartiti per il “Fondo Investimenti”, che riguarda tanti settori ( fra l’altro: trasporti, viabilità e mobilità sostenibile, infrastrutture, prevenzione dal rischio sismico, edilizia pubblica e scolastica, difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche, riqualificazione delle periferie, rimozione delle barriere architettoniche etc.) ed il piano per la “Mobilità sostenibile”.
“Fondi congelati per miliardi di euro – nota Tullia Bevilacqua – , che dovevano essere utilizzati per la realizzazione dell’annunciato Piano strategico nazionale della Mobilità sostenibile, da utilizzare per il rinnovo del parco autobus dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale e per la promozione e il miglioramento della qualità dell’aria con tecnologie innovative, come previsto dagli accordi internazionali e dagli orientamenti e della normativa dell’Unione Europea”.
“Con tutte queste premesse, chiediamo che la Regione Emilia-Romagna elevi la sua voce forte e chiara col governo chiedendo un pronunciamento della presidenza del consiglio dei ministri. Senza investimenti non si attivano le opere e l’ammodernamento infrastrutturale e pubblico del nostro Paese e della nostra regione. Senza opere non si attivano posti di lavoro. Una spirale diabolica che, al netto della propaganda politica, deve aprire gli occhi ai politici di tutti i partiti. Ed è grave che tocchi ad un sindacato confederale come l’Ugl evidenziare questa crepa nel sistema mentre l’obiettivo di tutti sarebbe, o meglio: dovrebbe essere , quello di far uscire definitivamente l’Italia dalla crisi”: conclude il segretario generale del sindacato Ugl dell’Emilia-Romagna Tullia Bevilacqua.