Home Reggio Emilia Celebrato il ventennale della scomparsa del Brig. Capo Pasquale Iscaro

Celebrato il ventennale della scomparsa del Brig. Capo Pasquale Iscaro


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Si è svolta oggi la commemorazione per il 20° anniversario della morte del Brig. Ca. M.O.V.M. Pasquale Iscaro, deceduto il 28 luglio 1998 a Luzzara nel corso di un conflitto a fuoco con alcuni rapinatori. Alla cerimonia, oltre ad Angelo Iscaro, figlio del militare decorato con la medaglia d’oro, al Comandante Provinciale dei Carabinieri Col. Antonino Buda accompagnato dagli altri Ufficiali della provincia, alle autorità civili ed ai rappresentanti dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri, non è voluto mancare nemmeno il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Giovanni Nistri che, assieme ad Angelo Iscaro, al Prefetto di Reggio Emilia Dott.ssa Maria Forte ed al Sindaco di Luzzara Andrea Costa, ha dato inizio alla toccante cerimonia con la deposizione di una corona ai piedi della lapide commemorativa. Presenti anche il Comandante Interregionale “Vittorio Veneto” Gen. C.A. Aldo Visone ed il Comandante della Legione Carabinieri “Emilia Romagna” Gen. D. Adolfo Fischione. Alla presenza di numerosi cittadini, si sono poi susseguiti gli interventi dello stesso Sindaco di Luzzara e del Generale Nistri, prima della Santa Messa in suffragio al decorato, presso la Chiesa di San Giorgio. Questa la motivazione con la quale venne concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria al Brig. Ca. Pasquale Iscaro: «Nel corso di servizio perlustrativo unitamente ad altro militare, non esitava a fronteggiare, con ferma determinazione ed insigne coraggio, due malviventi sorpresi a rapinare un istituto di credito. Costretto a deporre la pistola d’ordinanza dai rapinatori che minacciavano di uccidere due inermi cittadini, con responsabile freddezza attendeva la liberazione degli ostaggi e, recuperata l’arma, si poneva all’inseguimento dei malviventi nel tentativo di procedere alla loro cattura. Fatto oggetto ad azione di fuoco, replicava, benché ferito, all’attacco dei criminali, colpendone mortalmente uno, prima di accasciarsi al suolo. Fulgido esempio di elette virtù militari ed altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio. Luzzara (Reggio Emilia), 28 luglio 1998.»

Al termine della cerimonia, il Comandante Generale dell’Arma, ha voluto intrattenersi con i Carabinieri reggiani, facendo visita alla locale Stazione nonché a quella della vicina Gualtieri, alla Stazione  Carabinieri Forestali sempre a Gualtieri ed alla caserma sede del Comando Compagnia di Guastalla.

Sono passati vent’anni dal fatto cruento: un feroce conflitto a fuoco tra  rapinatori in azione e carabinieri intervenuti, con conseguenze tragiche. Avevo conosciuto l’App. ISCARO per averlo avuto alle dipendenze qualche anno prima allorché comandavo la Legione di Parma che inquadrava nel suo territorio anche la provincia di Reggio Emilia. Fedeltà ed onore, serietà e senso del dovere, disponibilità verso il prossimo e spirito di servizio, cuore e determinazione: questi i parametri sui quali era impostata la sua giornata, queste ovunque le caratteristiche della vita del carabiniere. E per questo la gente guarda con fiducia all’Arma alla quale si rivolge sempre, ma soprattutto quando ha bisogno di aiuto, sapendo di trovare in ogni circostanza “un fratello pronto a tendere la mano, all’occorrenza anche correndo seri rischi”. Fiducia che generazioni di carabinieri, dei quali mi onoro di aver fatto parte, hanno conquistato giorno per giorno, con generosa e costante disponibilità finalizzata all’assolvimento di una missione nella quale “si crede”, altrimenti non ci si espone al rischio della vita, ci si ferma prima. Questo gli Italiani lo hanno compreso!

Una cerimonia per commemorare, per ricordare. Ricordare è un sentimento nobile, degno di animi nobili, sentimento che fa “rivivere” la persona ricordata, la rende “presente” con l’impulso dei suoi sentimenti, con l’emozione dei suoi desideri, con la lacerazione delle sue sofferenze, con la proiezione dei suoi obiettivi. Ed il Brig. ISCARO, rivedendo la sua gente, guardando le persone da Lui protette durante la rapina, soffrendo per il sangue versato, chiede la “certezza della pena” per i responsabili di siffatte malvagità. Lui la chiede e la pretende: a noi spetta il sacrosanto dovere di batterci perché questa Sua pretesa venga soddisfatta.

Grazie, caro Brig. ISCARO, faremo la nostra parte, non Ti dimenticheremo, come non potremo dimenticare il dolore degli Orfani, dei bambini che non hanno visto tornare a casa il loro padre, come Te caduto in conflitto a fuoco, dolore per il quale hanno sofferto e soffriranno per tutta la vita! Evviva l’Arma dei Carabinieri!