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Studio sul trattamento dei pazienti con aritmie cardiache, coordinato dal prof. Boriani, pubblicato sulla rivista on line EP Europace


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Una Task Force internazionale, una vera e propria unità di crisi composta dai migliori specialisti europei, e non solo, che si occupano di aritmie, coordinata dal prof. Giuseppe Boriani, Direttore della Struttura Complessa di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e docente Unimore, ha definito vere e proprie “Linee Guida” su come gestire in maniera appropriata le problematiche complesse relative a ritmo cardiaco e dispositivi elettrici, impiantabili nei pazienti con malattie acute, ricoverati in unità di cura intensiva spesso con compromissione di più organi vitali. Il problema della gestione clinica di questi pazienti non è di poco conto, perché può porre il malato in condizioni critiche, a rischio per la vita.

Il lavoro della Task Force, creata su iniziativa della European Heart Rhythm Association (EHRA), affiliata la Società Europea di Cardiologia (ESC), si è protratto per oltre 2 anni e ha coinvolto specialisti di varie nazioni europee nonché, rappresentanti delle associazioni di specialisti del ritmo cardiaco di Nord America, Sud America, Sud Africa e Asia.

“Stiamo trattando pazienti sempre più complessi – ha commentato il prof. Giuseppe Boriani del Policlinico di Modena – spesso in condizioni critiche, spesso ricoverati in reparti super specialistici di Terapia Intensiva e Rianimazione e per affrontare adeguatamente le loro problematiche è richiesto un lavoro in team, multidisciplinare. Sia le aritmie che i problemi di scompenso cardiaco e ischemia miocardica sono tematiche di primaria importanza per la gestione di questi pazienti. Questo documento ci ha permesso di fissare alcuni punti fermi per le decisioni spesso difficili che dobbiamo prendere insieme ai nostri colleghi di varie specialità (anestesisti,  rianimatori,  chirurghi,  nefrologi,  ematologi, oncologi, e ovviamente internisti), con la finalità di proporre la migliore gestione del paziente nell’ottica di un adeguato rapporto rischio beneficio. Purtroppo la complessità dei casi rende difficile la applicazione di “evidenze” validate in altri contesti e, pertanto, si è reso necessario creare un gruppo di lavoro dedicato, con un ampio numero di super-esperti. D’altro canto il prolungamento delle aspettative di vita che è stato ottenuto, grazie ai progressi della medicina e l’adozione di appropriati stili di vita, ci propone oggi la necessità di fronteggiare situazioni di grande complessità un tempo veramente impensabili”.

L’ampio lavoro che è stato fatto per redigere il documento, pubblicato in questi giorni online sulla rivista EP Europace*, a firma dei tanti specialisti che hanno collaborato alla sua stesura, sarà presto oggetto di presentazione nei numerosi contesti internazionali cui è stato invitato il prof. Giuseppe Boriani.