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Crisi aziendali, il presidente Bonaccini scrive al ministro Di Maio


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Foto: Facebook

Il Gruppo Mercatone Uno, con diversi punti vendita in Emilia-Romagna, e le aziende DEMM di Alto Reno, nell’appennino bolognese, Industria Italiana Autobus (l’ex Bredamenarini), con lo storico stabilimento di Bologna, e la Tecno di Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia.

Situazioni di crisi tuttora aperte, alcune di rilevanza nazionale e con centinaia di posti di lavoro a rischio, sulle quali la Regione Emilia-Romagna è impegnata da tempo nella ricerca di una soluzione e al centro della lettera inviata oggi dal presidente Stefano Bonaccini al ministro Luigi Di Maio per chiedere l’impegno dei dicasteri dello Sviluppo economico e del Lavoro, ora guidati dal vicepresidente del Consiglio, affinché si riescano a chiudere positivamente le vertenze in corso, mettendo in campo interventi che “garantiscano il rilancio produttivo e la garanzia occupazionale”. Uno sforzo condiviso, con la Regione che ovviamente conferma la massima “attenzione e disponibilità, anche attraverso gli assessorati competenti”, per riuscire a centrare l’obiettivo.

E dopo la presentazione da parte di FCA del Piano sul futuro del Gruppo che prevede la piena funzionalità degli stabilimenti italiani e attenzione all’occupazione, con la scelta di investimenti per veicoli elettrici e ibridi, Bonaccini coglie l’occasione per chiedere al ministro Di Maio la convocazione di un incontro nazionale tra le parti sociali con la presenza delle Regioni, “al fine di comprendere in modo puntuale le ricadute sui singoli territori”. In Emilia-Romagna c’è infatti la necessità di avere la conferma della produzione di modelli di alta gamma nello stabilimento Maserati di Modena, oltre a capire il futuro dello stabilimento VM di Cento, in provincia di Ferrara, dove si producono motori diesel.

Nella missiva, il presidente della Giunta ricorda come “con il Patto per il Lavoro, firmato da tutte le parti sociali economiche e istituzionali della Regione Emilia-Romagna, abbiamo provveduto a istituire strumenti idonei ad affrontare sia il rilancio delle imprese, per aumentare competitività e occupazione, sia per salvaguardare i lavoratori delle aziende in crisi durante il processo di riorganizzazione e/o di rilancio”. Situazioni di crisi che riguardano anche imprese con “una rilevanza nazionale” e comunque che “necessitano di un forte e indispensabile impegno da parte dei ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro”.

Da qui la segnalazione al ministro Di Maio di “alcune situazioni prioritarie visto lo stato delle vertenze in corso”.

Il gruppo Mercatone Uno, con diversi punti vendita anche in Emilia-Romagna, e l’azienda DEMM di Alto Reno Terme (Bo), entrambe in regime di amministrazione straordinaria con provvedimento ministeriale, “che devono essere seguite durante la fase di cessione di ramo d’azienda e relativo passaggio dei lavoratori in modo da garantirne la continuità e i livelli occupazionali, assicurando l’utilizzo degli eventuali ammortizzatori sociali necessari”.

Altrettanto importante il caso di Industria Italiana Autobus, la ex Bredamenarini, con lo storico stabilimento di Bologna, che “dopo l’assegnazione di diverse commesse per la realizzazione di autobus- si legge nella lettera- non ha ancora presentato le necessarie garanzie finanziarie per permettere di realizzare la piena produzione nei propri stabilimenti in Italia a scapito dei lavoratori presenti, con il rischio di crescenti tensioni dovute alla precarietà del piano industriale”.

Altra situazione da affrontare è quella della Tecno di Gualtieri, nel reggiano, che dopo il subentro dal fallimento Merloni e il licenziamento di oltre 100 lavoratori si trova attualmente in un difficile situazione finanziaria “tale da poter compromettere la continuità produttiva e che necessita di strumenti straordinari” per “superare questo momento di difficoltà che coinvolge oltre ai 300 dipendenti ancora in forza anche un importante rete di imprese indotte del territorio”, sottolinea Bonaccini.

In merito a FCA, dopo le rassicurazioni del Gruppo rispetto agli stabilimenti italiani, i livelli occupazionali e la scelta di investire in veicoli elettrici e ibridi, il presidente della Regione chiede al ministro Di Maio la convocazione di un incontro nazionale tra le parti sociali con la presenza delle Regioni, “al fine di comprendere in modo puntuale le ricadute sui singoli territori”. Per l’Emilia-Romagna, infatti, “appare molto positiva la scelta di utilizzare i motori Ferrari ma rimane fondamentale la produzione di modelli di alta gamma nello stabilimento Maserati di Modena, così come è fondamentale- prosegue Bonaccini- capire il futuro dello stabilimento V M di Cento dove si producono motori diesel”, che nel piano presentato dai vertici di FCA risultano superati (almeno per le piccole e medie cilindrate mentre pare rimanere la parte relativa al mercato americano). “Per noi, tutto il settore dell’automotive rimane strategico sia sul versante della ricerca e innovazione, sia per la parte produttiva. Per questo riteniamo che la presenza produttiva di FCA debba essere ulteriormente rafforzata, forte delle competenze presenti nei siti dell’Emilia-Romagna composte da lavoratori altamente specializzati, da un tessuto di sub-fornitura unico, da laboratori di ricerca pubblici e privati di livello internazionale e di Università leader nella motoristica”.

“Confidando nella Sua attenzione e nell’impegno dei Ministeri da Lei diretti a seguire e intervenire per la migliore riuscita delle vertenze segnalate, sono ad anticiparLe la nostra attenzione e disponibilità- chiude il presidente Bonaccini- anche attraverso gli assessorati competenti, per garantirne il rilancio produttivo e la garanzia occupazionale”.