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Bologna ospita la Sesta Conferenza Internazionale dedicata alla Fisica del Large Hadron Collider (LHC) del CERN di Ginevra


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Bologna è pronta ad accogliere la Sesta Conferenza Internazionale dedicata alla fisica del Large Hadron Collider (LHC) di Ginevra organizzata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare in collaborazione con l’Università di Bologna e il CERN, da lunedì 4 a sabato 9 giugno presso il Convento di San Domenico (Piazza San Domenico, 13). Una lunga cinque giorni di discussioni e confronto, riservati ai soli iscritti, con 400 fisici provenienti da tutti i Paesi del mondo per raccontare, discutere e confrontarsi sui risultati che emergono dal secondo lungo periodo di presa dati a Ginevra (dal 2015 al 2018) attualmente ancora in corso.

Durante la prima giornata i portavoce dei quattro esperimenti principali (ATLAS, CMS, LHCb e ALICE) anticiperanno i risultati che saranno presentati in dettaglio durante la conferenza, dove sono attesi più di 200 interventi. Attualmente sono ben due i fisici italiani alla guida degli esperimenti ALICE e LHCb e un terzo prenderà la guida di CMS a partire da settembre.

“È importante per l’INFN ospitare questa conferenza, dato l’impegno dell’Italia e dell’INFN stesso presso il CERN di Ginevra e per gli esperimenti a LHC in particolare” ha dichiarato Antonio Zoccoli, vice-Presidente nazionale dell’INFN e docente presso l’Università di Bologna.

“Siamo particolarmente soddisfatti che Bologna sia stata scelta per ospitare la conferenza LHCP. Bologna è una delle poche sezioni INFN in Italia in cui sono attivi gruppi di ricerca su tutti e quattro gli esperimenti principali di LHC e in tutte le collaborazioni i gruppi bolognesi hanno dato contributi importanti nella costruzione dei rivelatori e nell’analisi dei dati” hanno aggiunto Pietro Antonioli e Paolo Giacomelli dell’INFN di Bologna, co-presidenti della conferenza.

Un convegno che si apre alla città di Bologna per raccontare con taglio divulgativo le due scoperte più sensazionali della fisica contemporanea assieme alle loro protagoniste: l’Aula Magna di Santa Lucia ospiterà infatti mercoledì 6 giugno alle 21 Fabiola Gianotti, Direttrice Generale del CERN e Marica Branchesi, del GSSI dell’Aquila, le scienziate che hanno avuto un ruolo di primaria importanza nei complessi esperimenti che hanno stabilito l’esistenza del bosone di Higgs e delle onde gravitazionali. La Gianotti parlerà della famosa particella, teorizzata nel 1964 da Peter Higgs e rilevata per la prima volta nel 2012 con gli esperimenti condotti proprio all’LHC. Marica Branchesi, nominata recentemente dalla rivista Nature tra le 10 persone più influenti dell’anno in ambito scientifico per il suo contributo allo studio delle onde gravitazionali, parlerà della scoperta che ha scosso il mondo, spalancando le porte ad una nuova comprensione dell’universo. Sul palco saranno presenti anche Francesco Ubertini, Magnifico Rettore dell’Università di Bologna che ospita la serata e il vice-Presidente dell’INFN professor Antonio Zoccoli.

“Il mondo della ricerca può essere percepito come qualcosa di lontano ed incomprensibile – dice Lorenzo Bellagamba, fisico dell’INFN e curatore di questo incontro – dimenticando che essa ha ricadute spesso imprevedibili ma di enorme portata per l’intera società. Si pensi al World Wide Web, la rete globale che ha profondamente rivoluzionato il nostro modo di vivere, che proprio al CERN fu inventata all’inizio degli anni Novanta come strumento di scambio di informazioni tra i fisici delle particelle”.