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La ripresa è sostenuta dagli investimenti privati. Lapam: “Il problema è maggiore nell’edilizia”


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“Gli investimenti nel nostro Paese sono in aumento solo grazie alle imprese e alle famiglie. Il pubblico da anni investe sempre meno, in particolare nelle costruzioni. In questo modo il settore ciclico per eccellenza, quello che da sempre fa da volano, è in piena crisi, una crisi che sembra non avere fine”. E’ amaro il commento di Lapam Confartigianato all’analisi del centro studi nazionale dell’associazione.

“L’attuale fase di ripresa economia, confermata dall’aumento del PIL dello 0,3% nel primo trimestre 2018 certificato dall’Istat, è trainata dagli investimenti – commenta Lapam -. Nel 2017 gli investimenti fissi lordi, valutati a prezzi correnti, salgono del 4,3%, pari a 12,5 miliardi di euro in più. Ma, come detto, la totalità dell’incremento viene generato da 13 miliardi di euro in più degli investimenti delle imprese che salgono del 6,9% e dalle famiglie (+1,5 miliardi di euro, pari al +2,4%) mentre prosegue il calo degli investimenti pubblici che scendono del 5,6%, ben 2 miliardi di euro in meno rispetto a quanto contabilizzato nel 2016”.

Nel 2017 gli investimenti pubblici si collocano al minimo storico del 2% del PIL, inferiore di 0,6 punti percentuali rispetto alla media dell’Eurozona (2,6% di PIL nel 2017). Il calo degli investimenti pubblici nel 2017 è dato da una riduzione del 7,6% degli investimenti in costruzioni, a fronte di un calo del 4,5% per impianti, macchinari ed armamenti e di una riduzione del 9,9% dei prodotti di proprietà intellettuale (R&S, software, database, ecc..). Il calo degli investimenti complessivi è più marcato per le Amministrazioni locali (-6,2%) rispetto a quello delle Amministrazioni centrali ed enti di previdenza (-4,9%).

Per gli investimenti in costruzioni l’80,2% viene realizzato dalla Amministrazioni locali che nel 2017 registrano una flessione del 6,6% mentre le Amministrazioni centrali ed enti di previdenza registrano una riduzione di intensità quasi doppia (-11,8%)

“Il calo degli investimenti pubblici – conclude Lapam Confartigianato – è molto ampio se valutato nel lungo periodo: tra il massimo del 2009 e il minimo del 2017, a prezzi correnti, si registra una riduzione degli investimenti pubblici del 37,9%. Nel periodo esaminato gli interventi pubblici per edifici, opere stradali e altre infrastrutture edilizie si sono dimezzati (-47,9%) scaricando effetti depressivi sull’occupazione del settore delle Costruzioni. Non dimentichiamo che tra il 2010 e il 2017 nelle costruzioni si sono persi mezzo milione di posti di lavoro, esattamente 501mila!”.