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CRID Unimore e Libera sottoscrivono una convenzione triennale


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CRID – Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e Vulnerabilità di Unimore e Libera sottoscrivono una convenzione triennale finalizzata a “realizzare un’ampia collaborazione atta a fornire un’aggiornata conoscenza di tute le forme di vulnerabilità che trovano manifestazione nella criminalità mafiosa”.

Il protocollo, che verrà presentato la mattina di mercoledì 18 aprile, alle ore 9.00, nell’Aula Convegni del complesso universitario San Geminiano (via San Geminiano 3) a Modena, esteso a iniziative congiunte e partenariati su progetti locali, nazionali ed europei, organizzazione di convegni, coinvolgimento degli studenti attraverso anche l’attivazione di tirocini formativi e lo svolgimento di tesi di laurea sulle mafie presso Libera.

“Il nostro approccio ai soggetti vulnerabili – afferma il Direttore del CRID Prof. Gianfrancesco Zanetti – intende la vulnerabilità a partire dai casi concreti, dalle forme di violenza, diseguaglianza, ingiustizia, mettendo a fuoco le forme di violenza epistemica e la particolare condizione delle vittime. I sistemi mafiosi, da questo punto di vista, presentano situazioni ricorrenti ai quali occorre prestare la massima attenzione”.

“In particolare – prosegue il Prof. Thomas Casadei, componente della Giunta del CRID – mediante il lavoro che si svolgerà nell’ambito della Convenzione metteremo a fuoco le peculiari condizioni di bambini, bambine e donne nei contesti mafiosi individuando le migliori strategie per sottrarli da essi e facendo della loro debolezza legata al contesto un fattore di forza per scardinare le logiche mafiose. I progetti che porteremo avanti si muoveranno in una scala nazionale ma anche internazionale, seguendo in questo la vocazione del CRID”.

“Siamo davvero lieti e onorati – concludono Zanetti e Casadei – che la sottoscrizione della Convenzione avvenga alla presenza di don Luigi Ciotti e dell’Avvocata Vincenza Rando dei quali da anni seguiamo l’attività e l’instancabile impegno”.

Nell’occasione alla presenza di Don Luigi Ciotti, si terrà l’evento di presentazione del Presidio UniLibera Modena “Susanna Cavalli e Pierfrancesco Leoni”, che è parte integrante di Libera – associazioni nomi e numeri contro le mafie.

“Siamo attualmente un gruppo di 12 ragazzi e ragazze che frequentano l’Università di Modena e Reggio Emilia e proveniamo da diversi Dipartimenti tra cui Giurisprudenza, Ingegneria “Enzo Ferrari” e Studi Linguistici e Culturali. La nostra aspettativa è quella di allargarci per essere il più presenti possibile all’interno dell’ambiente universitario. Per la formazione del presidio – spiega a nome di questi giovani Giulia Tosti – abbiamo seguito un anno di formazione presso il coordinamento di Libera Modena. Tra i nostri obiettivi vi è quello di creare una rete tra studenti universitari per parlare di mafie, cittadinanza responsabile, memoria e impegno. Vogliamo infatti essere cittadini monitoranti, in modo da poter osservare i fenomeni che ci circondano e non farci cogliere impreparati. Il modo migliore per difendersi è conoscere”.

Il Presidente di Libera sarà accolto dagli indirizzi di saluto che gli rivolgeranno il Magnifico Rettore di Unimore prof. Angelo O. Andrisano, il Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ed il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza prof. Luigi Foffani.

L’incontro moderato da Lorenzo Frigerio di Libera Informazione prevede interventi di: Giulia Tosti, referente Unilibera; Daniele Borghi, referente Libera Emilia Romagna; Maria Leone dell’Associazione Rapido 904; Enza Rando componente dell’Ufficio di Presidenza di Libera.

Interverranno, inoltre, il Colonnello Giovanni Balboni, Comandante provinciale die Carabinieri ed il Colonnello Domenico Cristaldi, Comandante del Reparto Operativo nucleo Investigativo.

“Abbiamo scelto di dedicare il presidio a due vittime innocenti di mafia – prosegue Giulia Tosti – Susanna Cavalli e Pierfrancesco Leoni, due studenti universitari che il 24 dicembre del 1984 erano di ritorno da Roma sul treno Rapido 904 che da Napoli andava a Milano. Mentre il convoglio transitava all’interno della Grande galleria dell’Appennino, subito dopo la stazione di Vernio, esplose una bomba radiocomandata che provocò la morte di 16 persone tra cui anche Susanna e Pierfrancesco e 267 feriti. La nostra scelta deriva dal fatto che si tratta di una coppia di giovani ragazzi universitari come noi e che, come noi, avevano tanti sogni e speranze per il futuro. Susanna studiava Lettere e sognava di diventare docente di filosofia, mentre Pierfrancesco studiava Giurisprudenza. Abbiamo voluto scegliere loro per far conoscere storie che riguardano il nostro territorio e delle quali si parla sempre troppo poco. La cosiddetta strage del Rapido 904, si inserisce nel periodo immediatamente successivo agli anni di Piombo, nonché nella fase delle guerre di mafia che hanno interessato il nostro Paese. L’eccidio, anche detto “strage di Natale”, infatti, è stato attribuito a Salvatore Riina che era a capo di “cosa nostra”. Le vicende processuali sulla strage non sono riuscite ad accertare pienamente le responsabilità in capo ai mandanti e agli esecutori materiali. Per questo motivo ci è sembrato ancora più importante parlare di questa strage in modo da focalizzare l’attenzione sull’importanza di questa vicenda”.