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Rinnovo dell’integrativo aziendale della Panini SpA


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“Nella giornata di oggi, giovedì 29 marzo, si è firmato il nuovo contratto integrativo della Panini Spa, azienda leader nella produzione e vendita di figurine, che diffonde i suoi prodotti in circa 120 paesi nel mondo. Ad oggi, la storica azienda modenese, occupa nello stabilimento cittadino circa 400 dipendenti, ai quali vanno aggiunti alcune decine di lavoratori occupati nella sede di Milano, ai quali verrà comunque applicato il contratto attraverso un percorso di omogeneizzazione, sancendo il principio che vede per tutti i dipendenti un uguale trattamento”. Lo rendono noto SLC-CGIL e FISTE-CISL.

“Questo integrativo, frutto di un lavoro durato diversi mesi, ha voluto riunire e riassumere la maggior parte della contrattazione della Panini, definendo questo testo la principale fonte normativa di riferimento per i lavoratori e di regolamentazione dei rapporti sindacali.

L’accordo, oggi sottoscritto, è stato votato dai lavoratori dello stabilimento modenese, e da quelli del sito milanese, che lo hanno approvato con una maggioranza di circa il 90%.

In questo integrativo diverse sono le novità di rilievo, dal consolidamento delle relazioni industriali, attraverso una capillare informazione preventiva alle RSU, all’istituzione di un meccanismo di richiesta/concessione delle ferie, che permetterà ai lavoratori ed alle lavoratrici di poter meglio gestire i propri momenti di gestione della vita privata, dall’apertura di confronti in merito alla valorizzazione delle pluralità di mansioni, ad una agevolazione nella richiesta di part-time, fino alla riduzione della velocità dei macchinari, in caso di produzioni particolarmente gravose per le lavoratrici (nel reparto produzione il personale è composto per circa il 90% di donne).

Sono stati inoltre aumentati i permessi retribuiti aggiuntivi per malattia, in caso di patologie particolarmente gravi, è stato agevolato il percorso di rientro al lavoro in caso di assenze prolungate, per malattia o maternità ed è stato definita l’obbligatorietà di confronto sindacale in caso di implementazione di videosorveglianza.

Particolare rilevanza assumono tre temi: la creazione di un “bacino” di utilizzo di lavoratori per necessità di assunzioni a tempo determinato, l’impegno a far sottoscrivere un “codice etico” a tutti i fornitori della Panini e la sottoscrizione di un protocollo contro le molestie e la violenza sui luoghi di lavoro.

Nel primo punto, si è riconosciuto il principio di stagionalità di alcune produzioni specifiche, e si sancisce un reale diritto di precedenza in caso di nuove assunzioni, alle lavoratrici (anche in questo caso a grande maggioranza donne) che anche con sommatoria di contratti abbiano già raggiunto una anzianità di 12 mesi. Tale diritto si concretizza anche attraverso il diritto di precedenza nelle future stabilizzazioni, tramite assunzione a tempo indeterminato. Questo meccanismo, consente alle lavoratrici ed ai lavoratori di poter contare, una volta entrati nel “bacino”, di un progressivo consolidamento del rapporto di lavoro.

Nel secondo punto, il documento che la Panini si impegna a far sottoscrivere ai fornitori, sancisce che in caso di sfruttamento del lavoro, retribuzioni “piratesche” e inosservanza dei contratti collettivi, la Panini rescinderà i contratti di fornitura. In un mondo del lavoro dove sempre più spesso la competizione si basa sul taglio dei salari e dei diritti (modello call center), è necessario infatti che le aziende virtuose, taglino i ponti con quelle che non rispettano le regole ed i lavoratori.

Nel terzo punto, la Panini si impegna, oltre a svolgere un momento di approfondimento per tutte le maestranze tramite apposita assemblea, a perseguire chi si dovesse macchiare di comportamenti violenti o molesti, anche sul posto di lavoro. La dignità delle persone, e delle donne in particolare, in un momento nel quale sembrano mancare elementari concetti di rispetto delle persone, è da tutelare anche sul posto di lavoro!

Dal punto di vista economico, si è modificato il meccanismo di trattamento mensa, che passa dal principio di una percentuale a carico azienda ed una a carico lavoratore, ad una quota interamente a carico aziendale di con un aumento nella vigenza contrattuale pari al 25% del precedente contributo mensa, producendo un notevole risparmio per i lavoratori.

Sul premio di risultato si è svolto un corposo lavoro, che vede il cambiamento delle tabelle dei parametri consentire un più agevole passaggio da un livello di raggiungimento a quello superiore, dando così la possibilità ai lavoratori di incidere realmente, attraverso un maggior coinvolgimento, al miglioramento del premio e dei risultati. Si è inoltre istituito un nuovo indice premiante, che si somma a quelli precedenti, relativo alla riduzione delle ore aggiuntive (flessibilità e banca ore accantonata).

I parametri attuali consentirebbero, sulla base delle proiezioni per i prossimi anni, di aumentare la quota del premio di circa il 12%, aumentando la media del quadriennio passato (già di oltre 6700 € al livello medio).

Viene per la prima volta prevista in Panini la possibilità di convertire, sulla base della volontarietà individuale, una parte del premio di risultato fino ad un massimo di 500 €, in forme di welfare aziendale. Ai lavoratori sarà possibile quindi utilizzare questa somma, completamente detassata, per forme di sostegno a famiglie, quali acquisto di libri di testo, spese scolastiche, servizi per anziani e non autosufficienti ecc.

Rimane confermata la polizza sanitaria integrativa, a carico azienda per tutti i lavoratori e le lavoratici della Panini Spa.

La RSU della Panini Spa la SLC-CGIL e la FISTE-CISL esprimono grande soddisfazione in merito ad un accordo che migliora le relazioni industriali e le comunicazioni tra RSU ed azienda, aumenta le tutele e le condizioni dei lavoratori, introducendo percorsi di progressive stabilizzazioni, ed aumenta di fatto i salari, attraverso le varie voci inserite nel contratto.

La volontà delle parti di introdurre ulteriori concetti di tutela, sia in fabbrica con l’accordo su molestie e violenza nei luoghi di lavoro, sia all’esterno, attraverso l’applicazione del codice etico che esige il rispetto dei lavoratori delle aziende che producono per conto della Panini, rafforza l’idea che il lavoro ed i lavoratori siano il vero valore aggiunto, non un costo, ma una risorsa, e che i modelli oggi tanto in voga, di deroghe e sfruttamento, di abbassamento di tutele e di diritti, siano inaccettabili, oltre che perdenti” – concludono SLC-CGIL e FISTE-CISL.