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Giornata dei disturbi alimentari nell’età infantile e nell’adolescenza, alla Casina dei Bimbi un laboratorio partecipato contro il disagio sociale


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Giovedì 15 marzo nella Giornata nazionale del fiocchetto lilla dedicata ai disturbi del comportamento alimentare (DCA) nell’età infantile e nell’adolescenza, dietisti e nutrizionisti dell’Azienda Usl hanno realizzato un laboratorio molto partecipato nella sede della onlus Casina dei Bimbi.

I professionisti hanno fatto giocare con il cibo i bambini che soffrono di malattie oncologiche e che frequentano la sede dell’Associazione. Il laboratorio denominato “Indovina che cosa è ? Annusa, ascolta e tocca” era volto a fare sperimentare nuovi sapori e colori e attraverso il gioco a stimolare l’attenzione dei ragazzi sul cibo. Un lavoro specifico utilizzando tutti i sensi per sensibilizzare i piccoli ed educarli a un’alimentazione consapevole e non restrittiva. Nell’ambito dell’iniziativa è stata allestita una mostra fotografica cui hanno collaborato gli anziani degli appartamenti protetti della struttura “Le Mimose” ripercorrendo la loro vita tra avvenimenti significativi ed emozioni. L’esposizione che è stata presentata e raccontata ai bambini che hanno partecipato, è stata realizzata da una ragazza che soffre di disturbi alimentari. La giornata ha consentito di mettere in collegamento pazienti che soffrono di DCA, volontariato, pazienti oncologici pediatrici e famiglie, persone anziane e operatori dei servizi dedicati nella lotta al disagio sia fisico che mentale di vario genere.

L’Associazione Casina dei Bimbi, da due anni, offre un supporto volontario, nei reparti di Pediatria e di Diabetologia e DCA del Santa Maria Nuova in collegamento con i Centri DCA del Territorio, con attività rivolte alle persone ricoverate nei due reparti e a quelle che usufruiscono del trattamento di Day-Service. L’intento è quello, attraverso laboratori e giochi, di aiutare i giovani pazienti “a sottrarre tempo alla malattia”, nello sperimentarsi in una dimensione di maggiore rilassamento e nel recuperare passioni e divertimento. “Chi soffre di disturbi alimentari – spiega Anna Maria Gibin, psicologa del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl di Reggio Emilia, responsabile del Programma DCA – ha l’ossessione del peso, della forma fisica e del cibo, dimentica le sue passioni e vive la maggior parte del tempo con pensieri torturanti che lo logorano e minano il suo equilibrio. Il recupero di passioni e interessi aiuta ad affrontare il rapporto con se stessi e con gli altri in modo meno ansiogeno e angosciante. La valorizzazione di questa parte di sé predispone a una migliore accettazione di se stessi e di ciò che ci accade. Attraverso la sua mostra la giovane paziente ha rappresentato quanto per lei, sia stato e sia ancora molto importante, aver recuperato una passione dimenticata che le ha permesso di avvicinarsi ad altre persone, gli anziani. A indicare simbolicamente questa passione recuperata la ragazza ha piantato con i bambini un seme di ranuncolo da osservare, crescere e proteggere per il futuro”.

I dati del ministero della Sanità dicono che in Italia sono circa 3 milioni i giovani che soffrono di DCA e oltre il 95% sono di sesso femminile. “Nella nostra provincia abbiamo tre centri (Reggio Emilia, Guastalla, Correggio) che offrono il Trattamento Ambulatoriale Specialistico, utile nella maggior parte dei casi” – continua Gibin -. “Nel 2017 sono stati seguiti 293 pazienti, la maggior parte nella fascia di età 18-29 anni. Un terzo dei casi ha riguardato anoressie nervose.”