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8 marzo, Tullia Bevilacqua (Ugl ER): “Aumentano in regione molestie e infortuni sul lavoro tra le donne”


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“Non è casuale che quest’anno l’8 marzo coincida con la formazione di un nuovo governo e la costituzione di una nuova rappresentanza parlamentare. E’ un ulteriore segno che le due questioni, quella dei diritti delle donne e un cambio di passo della classe politica, dell’alternanza, siano intrinsecamente legate.

Chiediamo ai nuovi eletti alla Camera e Senato, di tutti gli schieramenti, di portare tra le priorità dell’agenda politica: la protezione della vita, la tutela delle donne nel lavoro, in famiglia e nella società”.

E’ questo l’appello lanciato da Tullia Bevilacqua, segretario generale regionale dell’Ugl Emilia-Romagna.

“Sensibilizziamo le Istituzioni, richiamandole alle loro responsabilità, affinché intervengano sulle norme e adottando tutti gli atti per correggere le storture del sistema quando le donne vengono, violentate, uccise, estromesse e discriminate nei luoghi di lavoro, senza che sia mai resa loro giustizia. Nell’epoca post crisi globale registriamo in Emilia-Romagna un aumento degli infortuni sul lavoro soprattutto tra le donne e questo è un segnale da non sottovalutare”: aggiunge il leader sindacale.

La parità di genere in Italia è ancora una chimera e, nonostante si siano mossi passi in avanti, il nostro Paese è ancora “maglia nera” a livello internazionale: ricorda l’Ugl dell’Emilia-Romagna.

“Le statistiche parlano chiaro – spiega Tullia Bevilacqua – il 52,3% delle donne tra i 14 e i 65 anni dell’Emilia Romagna, ovvero una su due, è stata molestata o ha subito ricatti sessuali sul posto di lavoro almeno una volta nella propria vita. La nostra regione segue Lazio e Toscana in questa infelice classifica. Scontiamo alcune mancanze strutturali che da sempre non consentono di prevenire e contrastare efficacemente la violenza sulle donne. Un corto circuito che si innesca fra la denuncia del fatto e le misure di tutela che vengono prese da forze dell’ordine e magistratura”.

“Come sindacato puntiamo l’indice su questa anomalia del sistema perché, ricordiamo, non si tratta di una questione privata della singola donna che chiede tutela, bensì di un fenomeno di pericolosità sociale che riguarda un’ampia fetta delle popolazione attiva”: aggiunge Tullia Bevilacqua.

Rimane allarmante il fenomeno del femminicidio nonostante le denunce, segno questo di una reale sottovalutazione della violenza soprattutto in seno alla famiglia.

L’Ugl ricorda che in regione sono stati istituiti Centri di ascolto antiviolenza e finanziati progetti di formazione continua…

“Tutto questo non basta si devono fornire ulteriori strumenti a quanti sono chiamati a occuparsi del fenomeno della violenza contro le donne. Da parte nostra come sindacato da anni, con mezzi nostri, ci stiamo adoperando per combattere la violenza verso le donne e contro i casi delle discriminazioni di genere nei luoghi di lavoro. Non basta, servono risorse ad hoc, risorse pubbliche, e serve una condivisione di intenti a livello parlamentare coi tavoli di governo che chiederemo di attivare non appena si farà chiarezza nel quadro politico uscito dalle urne del 4 marzo”: conclude il segretario regionale generale dell’Ugl Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua.