Home Regione Oggi l’apertura dell’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico

Oggi l’apertura dell’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico


# ora in onda #
...............




Si è aperto oggi, 21 febbraio l’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico regionale Emiliano. Il Vicario Giudiziale don Sergio Casini ha ringraziato  dell’attenzione all’appuntamento il Vescovo di Parma Enrico Solmi, il vicario giudiziale del Tribunale Flaminio Massimo Mingardi; Maria Patriza Paba, prefetto d Modena, Angelo Gin Tibaldi presidente reggente del Tribunale Civile di Modena, i giudici regionali, difensori del vincolo e quanti operano per il buon funzionamento del Tribunale stesso.

Per commentare i dati del Tribunale riguardanti l’attività del 2017, parliamo con don Sergio Casini al termine del suo primo anno come vicario giudiziale, incarico in cui ha sostituto mons. Vittorino Tazzioli.

“Mi trovo bene in questo incarico – dice don Casini – perché nel nostro Tribunale si lavora in modo sereno ed efficiente. Questo è un merito della cancelleria e dei giudici, sia laici sia sacerdoti, dei notai e degli avvocati. È anche l’effetto del modo in cui il mio predecessore, don Tazzioli, ha impostato e consolidato, nel tempo, la struttura e il funzionamento del Tribunale. Colgo l’occasione per ringraziare, inoltre, il vescovo Erio Castellucci. L’attenzione al nostro Tribunale, di cui è Moderatore, fa parte del suo costante impegno per i temi del matrimonio e della famiglia. Il nostro vescovo non ha però ancora avuto l’occasione di esercitare in prima persona la sua azione di giudice: infatti, non sono state presentate, al momento, cause da trattare secondo la forma del processo più breve, o per la mancanza dell’evidenza della nullità o per la mancanza di accordo fra le parti”.

Nel commentare i dati – ha sottolineato il Vicario giudiziale, serve un arco di più anni per comprendere se le variazioni sono episodiche o indicano una tendenza. “Si rileva – afferma don casini – una sostanziale stabilizzazione del numero di cause introdotte, negli ultimi cinque o sei anni. La variazione più rilevante è rispetto al primo decennio del nuovo millennio: in questo secondo decennio le cause si sono  sostanzialmente dimezzate: da circa 200 a circa 100 sentenziate ogni anno. La durata media delle cause si attesta intorno ai 400 giorni, diminuita negli ultimi due anni ma non tornata al livello degli anni precedenti”.

“Questo – prosegue don Casini – ci porta a considerare come assai spesso la litigiosità delle parti renda difficile individuare la verità con la dovuta celerità.. La questione del conflitto fra i coniugi, che si prolunga anche durante il processo per accertare l’eventuale nullità del matrimonio, evidenzia che l’elaborazione del fallimento del proprio matrimonio non è impresa facile e a volte nemmeno la sentenza, con il suo contributo di verità, sortisce effetti pacificanti. Il Tribunale, pertanto, non ha solo il compito  di accertare la verità, ma, in certo qual modo, anche quello di accompagnare le persone coinvolte a comprendere il senso della sentenza e ad accoglierla con animo sereno, come l’espressione di una Chiesa che, in un difficile passaggio della loro esistenza, si prende cura di loro. Non è un compito facile, avendo a che fare quotidianamente con persone che vivono dolori spesso irrisolti e che, nella loro sofferenza, arrivano talvolta a scaricare tutta la loro rabbia e frustrazione proprio su coloro che li stanno aiutando. Fra questi colloco anche il Tribunale e chi vi opera. In tale contesto assume un grande rilievo anche  la figura dell’avvocato”.

“I principali motivi  di nullità – sottolinea ancora don Casini – restano quelli relativi alla simulazione del consenso, il rifiuto della prole e dell’indissolubilità del matrimonio, e quelli relativi all’incapacità di emettere un valido consenso. Come sempre i dati numerici ci indicano che per ogni singola causa la nullità può essere invocata anche per più di una causa e a ciascuno si deve dare risposta”.

 

Alcuni dati:

Il Tribunale ha sede a Modena e tratta unicamente le cause di nullità del matrimonio, nel primo grado di giudizio, per il territorio delle diocesi di Modena-Nonantola, Carpi, Reggio Emilia-Guastalla, Parma, Fidenza e Piacenza-Bobbio. L’appello, nei casi in cui risulta necessario, si svolge invece a Bologna, presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Flaminio, o rivolgendosi direttamente alla Rota Romana.

L’Albo degli avvocati presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Emiliano comprende 33 professionisti; molti di loro sono anche avvocati  rotali, possono quindi patrocinare in tutti i tribunali della Chiesa.

Per un accordo sottoscritto ormai da tempo, gli avvocati del tribunale di Modena possono patrocinare presso quello di Bologna e viceversa.

L’onorario dell’avvocato va da un minimo di € 1.575 ad un massimo di € 2.992. Il contributo al costo del procedimento, per l’attore della causa presso il Tribunale, è di € 525. Il costo è stabilito dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Questo significa che, in realtà, i costi complessivi di qualunque processo di nullità, per quel che riguarda l’attività dei Tribunali  di prima istanza come il nostro o di prima istanza e di appello come quello di Bologna, sono per la gran parte, forse addirittura i nove decimi, in carico alla Chiesa.

A chi è in situazione di bisogno o di particolare disagio economico, si arriva a garantire anche la completa esenzione da qualunque spesa. “Accade assai più spesso di quanto non si creda”, conclude don Casini.

La prolusione è stata affidata quest’anno all’avvocato rotale Paola Buselli Mondin, sul tema “Il processo di nullità matrimoniale tra pastorale familiare e giurisdizione civile. Come coordinarsi?” che ha individuato, sula scia dei cambiamenti nella pastorale familiare avvenuti dopo un concilio, un nuovo  ruolo e nuovi  compiti per l’avvocato, che diventa  un nuovo operatore di pastorale vocazionale, perchè  chiamato ad agire come accompagnatore, un istituto  fondato sull’antropologia, che guida la famiglia ferita ad interpretare l’accaduto secondo il Vangelo.

Ha preso infine la parola il vescovo Erio Castellucci, Moderatore del Tribunale Ecclesiastico: “Mi unisco ai ringraziamenti di don casini, e ringrazio lui che ha preso il testimone da don Tazioli. Ringrazio l’avvocato Buselli Mondin, che nella prolusione ha delineato piste concrete nella chiave dell’integrazione tra tutti gli aspetti coinvolti in una causa matrimoniale. La vera svolta nella dottrina del matrimonio fu durante il Concilio, nella definizione che ne dà Gaudium et Spes, per passare da una visione segmentata a una ricerca di  integrazione, a una visione personalista del matrimonio, che porta la possibilità di accompagnare, discerne, integrare da parte di diverse discipline la stessa situazione. Questo grazie all’introduzione della parola amore”.

In seguito la dichiarazione ufficiale di apertura dell’Anno Giudiziario.