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Maserati, Fiom/Cgil Modena: ancora tanta cassa integrazione e poche certezze sul futuro produttivo


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“Dopo l’ennesima cassa integrazione effettuata a gennaio 2018 (5 giorni a fine gennaio e 2 giorni a inizio febbraio), si è svolto ieri l’incontro tra direzione aziendale Maserati e Fiom/Cgil per esperire la procedura del nuovo periodo di cassa integrazione per 5 giorni a fine febbraio e 2 giorni a inizio marzo, per tutti i lavoratori in produzione e per 40 lavoratori indiretti del sito di via Ciro Menotti”. spiega Cesare Pizzolla, segretario Fiom/Cgil Modena.

“Questa ulteriore richiesta di ammortizzatore sociale da parte dell’azienda conferma un problema che sta diventando sempre più strutturale, in quanto dal settembre 2015 (giorno in cui si è azzerato il contatore della cassa integrazione) Maserati ha utilizzato ben 11 mesi di ammortizzatore sociale (di cui 8 mesi utili ai fini del contatore, sui 24 mesi a disposizione sino a settembre 2020).
L’azienda ha confermato che nel 2018 si prospetta una produzione equivalente a quella del 2017, quindi l’utilizzo degli ammortizzatori sociali continuerà anche nei mesi prossimi.
L’azienda, ad oggi, non si esprime su quando e se arriveranno nuovi modelli da produrre a Modena.
Inoltre, nel perimetro dello stabilimento di via Ciro Menotti sono occupati meno di 190 operai, rispetto ai 300 operai del 2015, numero quest’ultimo che sino a qualche mese fa, per ammissione anche della stessa l’impresa, non doveva scostarsi di molto per avere un’organizzazione efficiente ed adeguata alla capacità minima produttiva del sito.

Entro giugno 2018, l’azienda conferma che i 2 modelli Maserati prodotti a Modena continueranno ad essere prodotti soltanto per il mercato extra-europeo.
Si riducono inoltre gli spazi produttivi all’interno dello stabilimento del Tridente dove si producono le auto a marchio Maserati e le Alfa 4C”.

“Tutto ciò – prosegue Pizzolla – ha spinto la Fiom a confermare all’azienda le preoccupazioni che da alcuni anni va sostenendo sul futuro produttivo per la mancanza di politiche industriali e la collocazione di nuovi modelli per rilanciare il sito modenese.
Si sta avvicinando il giorno dell’Investor Day Fca senza che ci sia una discussione nazionale utile a ragionare di un piano industriale complessivo utile al rilancio di tutti gli stabilimenti italiani, tra cui quello modenese. Dopo 2 piani industriali disattesi – ricordo a tutti che nel Piano 2014 era previsto un nuovo modello per Modena a partire dal 2018 – anche il terzo Piano non parte con il piede giusto, a cominciare dalla mancanza di un confronto preventivo con tutte le organizzazioni sindacali, nessuna esclusa.
La Fiom/Cgil ha anche rilevato che, nonostante gli oltre 40 lavoratori Maserati in distacco in altre aziende del Gruppo, con l’utilizzo degli ammort6izzatori sociali che si prospetta nei prossimi mesi, il grado di saturazione degli impianti è ridotto del 25% .

La Fiom/Cgil ha anche chiesto alla direzione aziendale che qualora ci fosse la possibilità di collocare lavoratori in altre attività o in percorsi formativi, questo avvenga attraverso un’equa rotazione fra tutti i lavoratori interessati alla cassa integrazione.

La Fiom/Cgil ha altresì criticato la decisione aziendale di utilizzare ancora una volta ferie e permessi dei lavoratori per coprire i flessi produttivi sostituendo due giorni di recupero produttivo con due giorni di Par dei lavoratori sulla base del CCSL firmato con le altre organizzazioni sindacali. La Fiom ribadisce invece che ferie e permessi sono un diritto dei lavoratori, non dell’impresa.

Nei prossimi giorni la Fiom terrà le assemblee fra i lavoratori Maserati per illustrare i  contenuti dell’incontro con la direzione aziendale e decidere eventuali iniziative.

La Fiom/Cgil – conclude il segretario Fiom/Cgil Modena – ha invitato tutti i candidati del collegio di Modena città alle elezioni del 4 marzo, a un confronto a porte chiuse sul futuro di Maserati da tenersi la prossima settimana, per capire anche quali sono le loro intenzioni su come garantire la continuità produttiva a Modena.