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Chioschi Parco Rimembranze: via libera alle strutture già avviate


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“La soluzione individuata dà il via libera, in una prima fase, alle tre strutture già avviate che hanno titoli e autorizzazioni della Soprintendenza e che doteranno il parco di servizi e presidi per la sicurezza. Con l’apertura delle prime tre dovranno essere demolite tutte le altre e ripristinata la permeabilità dei suoli. A seguire il progetto complessivo per le altre strutture, fino a un massimo di cinque”.

Lo ha affermato l’assessora Anna Maria Vandelli nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 11 gennaio in risposta all’interrogazione di Adolfo Morandi (FI) sui chioschi del Parco delle Rimembranze. L’assessora ha precisato che “non è accettabile per la città attendere ancora una soluzione al tema del degrado e le autorizzazioni ai progetti previsti non sono state revocate: per questa ragione si è deciso di procedere con le tre strutture già avviate, per le quali si utilizzeranno perimetrazioni leggere, molta trasparenza e vetro, i colori naturali del verde e del rame/bronzo. Le strutture saranno in gran parte apribili così da diventare parte dell’area estiva riducendo l’occupazione complessiva, in linea con quanto previsto dalle autorizzazioni della Soprintendenza e dalle indicazioni che si desumono da sentenza del Tribunale”.

Il consigliere ha chiesto se, dopo la sentenza del Tribunale che ha assolto i tecnici comunali e liberato dal sequestro i chioschi, l’Amministrazione “non ritenga opportuno rivedere la loro progettazione e realizzazione, prevedendo la demolizione delle parti strutturali in cemento armato, che tanta reazione hanno provocato da parte dei cittadini modenesi (Comitato pro parco delle Rimembranze, Italia Nostra ed altri) e la loro sostituzione con strutture più leggere, di facile rimozione, in legno, ferro, ecc”. Morandi ha inoltre domandato all’assessora a che punto è arrivato il percorso di valutazione per predisporre una soluzione praticabile, “se non ritiene che sia opportuno, dopo tre anni e mezzo di sequestro, prendere decisioni che rendano fruibili i chioschi a partire dalla prossima stagione estiva” e mettere in campo “il massimo dell’impegno per porre termine ad una situazione che ha portato al degrado di un parco molto apprezzato dalla collettività modenese”.

L’obiettivo su cui si concentra la soluzione individuata dall’Amministrazione, in questa prima fase, è quella di portare a compimento i chioschi dei tre cantieri interrotti (Bar Elio, Bobotti e l’ex Tosco): “Si tratta di piccole attività – ha proseguito Vandelli – che reggevano sulla stagione precedente con piccoli investimenti e danno da lavorare a molti giovani nel periodo estivo. Stiamo valutando come l’Amministrazione possa supportare tali imprese, che hanno subito indubbi danni dal processo penale, facendosi carico per quanto possibile della situazione che le stesse hanno dovuto sopportare, certamente non per responsabilità del Comune. Prima di assumere le determinazioni – ha precisato – nel giro di pochi giorni verranno convocati i rappresentanti dei tre chioschi e si lavorerà con loro per definire i nuovi termini in modo da consentire a chi se la sente di procedere nel modo più celere. Verranno inoltre definiti gli orari autorizzati di apertura delle attività e gli effetti in caso di inadempimento”.

Vandelli ha poi spiegato che contestualmente “alla realizzazione e attivazione dei tre nuovi chioschi dovranno essere demolite le strutture autorizzate temporaneamente anno per anno a continuare l’attività, ripulendo e ripristinando la permeabilità dei suoli. La seconda fase, infatti – ha proseguito – consiste nella completa revisione del progetto, per ridurre complessivamente, come già anticipato, la superficie complessiva delle attività, prevedendo solo esercizi di bar ed escludendo ristoranti o strutture di grandi dimensioni. Una riduzione molto significativa rispetto al progetto iniziale: non ci saranno più 11 moduli in una sola struttura e il numero massimo di strutture previste è cinque. A definirle puntualmente – ha precisato – sarà comunque il nuovo progetto”. In particolare, Vandelli, precisa che “la Giunta ritiene che debba essere progettato ex novo il chiosco di fronte alla Provincia, eliminando l’ampia impermeabilizzazione esistente e valorizzando la piccola edicola presente e soggetta a vincolo. Andrà inoltre studiato – ha aggiunto – se mantenere il bunker in cui, sino a qualche anno fa, avveniva la produzione dei gelati”.

L’assessora ha quindi spiegato che “l’Amministrazione non è stata ferma: la vicenda è complessa e abbiamo lavorato per garantire la piena efficacia e legittimità dell’azione amministrativa – ha chiarito – avendo come obiettivi politici l’eliminazione del degrado, la vivibilità e qualità della città e, non ultimo, il sostegno alle imprese titolari dei chioschi”.

IL DIBATTITO SULLE STRUTTURE AL PARCO RIMEMBRANZE

Sul tema dei chioschi del parco delle Rimembranze, oggetto di una interrogazione di Adolfo Morandi (FI) trasformata in interpellanza, nella seduta del Consiglio di giovedì 11 gennaio, sono intervenuti anche i consiglieri Marco Rabboni e Marco Bortolotti del M5s.

Rabboni ha chiesto se le attuali strutture in cemento rimangono e ha evidenziato l’importanza “di trovare una soluzione condivisa con tutte le parti, anche quelle che stanno ricorrendo in appello, per evitare di dover fare un nuovo dietrofront nel caso che l’appello vada in direzione opposta. Auspichiamo che la soluzione che si sta provando ad adottare risolva davvero la questione chioschi”. Bortolotti ha evidenziato “l’importanza del coinvolgimento della Sovrintendenza. I vecchi progetti che parlavano di installazioni pesanti e impattanti per la zona dei chioschi erano diventati uno dei punti fondamentali di interlocuzione. Spero che i rapporti con il dottor Malnati, che penso abbia ben chiara la situazione chioschi come altre a Modena che non sono state curate nel modo giusto: ad esempio Novi park e Sant’Agostino, siano precisi”.

Nella replica, Adolfo Morandi ha evidenziato che “si è perso molto tempo e non mi sembra ci sia la possibilità di qui a breve di risolvere la situazione. Occorre più velocità e decisione nel portare avanti questa questione. Inoltre, sarei più cauto nell’escludere responsabilità del Comune nella vicenda: è stata l’Amministrazione a portare avanti questo percorso con strutture ben definite cui tutti si dovevano uniformare; bisognerebbe ogni tanto ammettere di avere responsabilità”. Il consigliere ha infine sottolineato che “servirebbe avere il quadro completo anche per le altre strutture che dovrebbero poter aprire entro questa estate”.

Chiudendo il dibattito, l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli ha ricordato che “non mancava il parere della Soprintendenza ai precedenti progetti” e che “chi li ha impugnati non condivideva tale parere. Quella del Tribunale, però – ha proseguito – è una sentenza di assoluzione e ritenere l’Amministrazione ancora responsabile è una non verità”. Vandelli ha inoltre ricordato che “la Soprintendenza non ha applicato revoche delle autorizzazioni ai progetti previsti e la demolizione dopo una sentenza di assoluzione sarebbe vessatoria nei confronti di chi è stato fermo per tre anni. Proveremo a chiudere la situazione dopo tanti passaggi di approfondimento, anche con la Soprintendenza – ha concluso Vandelli – in modo che la città di Modena chiuda definitivamente il capitolo chioschi”.