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Lavori di messa in sicurezza dei fiumi, il punto a Modena in Consiglio provinciale


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Per la sicurezza idraulica dei corsi d’acqua modenesi le risorse stanziate dall’alluvione del 2014 ammontano a 115 milioni di euro che hanno consentito di ultimare 114 interventi per una spesa di oltre 37 milioni, mentre sono in corso nove lavori per complessivi 35 milioni e sono in progettazione altri 13 interventi per quasi 43 milioni di euro.

E quanto emerso dalla risposta di Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, ad una interrogazione del consigliere provinciale di Roberto Benatti, nel corso del Consiglio provinciale lunedì 27 novembre.

«E’ stato fatto un lavoro importante – ha sottolineato Muzzarelli – ma ancora resta tanto da fare. Continueremo a monitorare l’andamento dei progetti e verificare con Regione, titolare delle competenze in materia di difesa del suolo, ulteriori risorse per migliorare la sicurezza di un nodo idraulico particolarmente complesso che necessita di grandi interventi strutturali ma anche di una continua manutenzione».

La Provincia, ha ricordato Muzzarelli, ha svolto un ruolo di coordinamento della struttura tecnica che vede il coinvolgimento degli enti responsabili dei lavori dall’Aipo, della Regione e dei Consorzi di bonifica, in raccordo con l’Agenzia regionale di protezione civile.

Dal rapporto emerge che dopo l’alluvione sono stati realizzati 47 interventi urgenti su Secchia e Panaro, 36 di manutenzione ordinaria e straordinaria, come il taglio della vegetazione, la rimozione del materiale in alveo, il ripristino delle arginature danneggiate da tane di animali, il rifacimento dei pilastrini e la realizzazione delle piste sulle sommità arginali e 30 interventi strutturali di miglioramento della sicurezza idraulica, tra cui il completamento della sistemazione del torrente Grizzaga e del Diversivo Martiniana, il primo stralcio del completamento della cassa di laminazione del canale Naviglio in località Prati di san Clemente, la manutenzione straordinaria del manufatto regolatore della cassa d’espansione del Secchia e diversi interventi anche sui canali consortili e sul Naviglio.

La scorsa estate sono stati avviati nove interventi tra i quali spiccano i lavori  di adeguamento delle arginature di Secchia e Panaro ed è in fase di ultimazione l’intervento di rifacimento della briglia selettiva di Secchia a monte della Cassa d’espansione.

 

Con il monitoraggio chiuse mille tane su argini e casse 13 progetti per 43 milioni di euro

Oltre agli interventi strutturali e di manutenzione in questi tre anni sono state eseguite dieci campagne di monitoraggio degli argini, in collaborazione con il volontariato di protezione civile e i coadiutori, con più di mille tane di animali chiuse.

Proseguono inoltre le attività legate al piano di limitazione numerica dei mammiferi selvatici ad abitudini fossorie come gli istrici e tassi.

Il quadro degli interventi previsti per la sicurezza idraulica modenese si chiude con i 13 interventi programmati in fase di progettazione (finanziati per  quasi 43 milioni di euro) che riguardano il taglio della vegetazione e interventi di messa in sicurezza dei principali affluenti collinari di Secchia e Panaro, il secondo stralcio per l’adeguamento strutturale delle arginature del fiume Secchia, il secondo stralcio della cassa d’espansione del Canale Naviglio e i tre interventi di avvio dell’adeguamento strutturale della cassa d’espansione del Secchia.

 

Lo studio sul Naviglio e canali a Modena per adeguare la cassa di espansione

Nel rapporto illustrato nel corso del Consiglio provinciale emerge anche che è stato completato uno studio in convenzione tra Provincia di Modena, Hera e Università di Parma al fine di analizzare le sollecitazioni e la formazione delle piene sul canale Naviglio e sui cavi Argine e Minutara causate, a sud della città di Modena, dal  diversivo Martiniana-Grizzaga-Tiepido, la cosiddetta “tangenziale idraulica”, e dal sistema di collettamento di Hera.

Lo studio vuole determinare il fabbisogno in termini di volume della cassa d’espansione del canale Naviglio ai Prati di San Clemente e fornire strumenti utili per adottare tutte le soluzioni progettuali alternative, in modo da aumentare il livello di sicurezza dell’area compresa tra l’abitato a nord di Modena e il canale Naviglio.

È in fase di affidamento, da parte di Aipo, un progetto di fattibilità tecnico-economica, finalizzato proprio ad individuare la miglior soluzione di adeguamento della Cassa alla luce dei risultati ottenuti.